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Ottimizzazione delle performance, elaborazione dei dati, scalabilità e predizione sono alcuni dei vantaggi apportati da Google Cloud
Google Cloud offre la possibilità alle aziende di migrare la propria realtà online in tempo reale, in modo semplice e veloce e con la massima sicurezza nella protezione dei dati grazie all’utilizzo di più strumenti interoperabili. Tra le imprese che hanno scelto Google Cloud c’è FiloBlu, società di consulenza strategica che guida i clienti nello sviluppo del business attraverso un approccio digitale, data-driven, orientato alle performance e a una gestione sostenibile. Fondata a Venezia nel 2009, con sette uffici operativi in Italia e nel mondo, FiloBlu, guidata dal CEO e founder Christian Nucibella, conta un team di più di 200 persone e oltre 100 clienti, per un giro d’affari di oltre 55 milioni di euro.
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Perché Google Cloud
“Abbiamo deciso di stringere una partnership con Google Cloud, che ha avuto inizio poco più di due anni fa, partendo dalla migrazione di tutti i nostri brand sulla loro piattaforma – afferma Dino Allodi, Board Member & CTO di FiloBlu – Google Cloud ci permette di elaborare i dati su larga scala, oltre ad assicurarci un’ottima stabilità. Questo grazie anche al meccanismo di orchestrazione di container Kubernetes, che garantisce maggiore stabilità dell’architettura, un’elevata scalabilità delle applicazioni e del business. Quello che ci ha spinto a optare per Google Cloud rispetto ad altri competitor è stato il fatto che ha una rete proprietaria. Abbiamo iniziato con un test di migrazione di uno dei nostri store senza modificare l’architettura dell’applicativo e abbiamo rilevato un’ottimizzazione delle performances di almeno due terzi. Soddisfatti del risultato, abbiamo avviato la migrazione di tutti i nostri brand in cloud e anche i nostri prossimi clienti fruiranno dei servizi offerti da Google Cloud”.
“Il passaggio a Google Cloud, tramite Google BigQuery, ci ha permesso di aumentare la frequenza di aggiornamento dei dati, di recuperarli da più fonti diverse e gestire più informazioni in un unico spazio, cosa che prima non eravamo in grado di fare in maniera ottimale – spiega Fulvio Barbella, Business Analyst & Project Coordinator di FiloBlu – Inoltre, avere sempre sotto controllo lo storico del dato ci ha dato la possibilità di alleggerire il database, considerando che avevamo degli storici di oltre 150.000 prodotti, con il conseguente rallentamento delle performance. Questo ci ha consentito di eliminare buona parte dei prodotti obsoleti che non venivano utilizzati. Anche i tempi di caricamento delle informazioni si sono ridotti notevolmente. Se prima del passaggio su Google BigQuery avevamo un refresh del dato di circa 3 volte al giorno, questo prima è sceso a 90 e poi a 15 minuti, utilizzando soluzioni di data management Google Cloud sviluppate da FiloBlu. Dal 2020, anno in cui abbiamo iniziato il passaggio al cloud, abbiamo spinto sul processo di migrazione”.
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Verso un’esperienza sempre più tailor made
“Progettare esperienze personalizzate per il consumatore finale è uno dei nostri must – racconta il CTO di FiloBlu – In questo senso, Google Cloud offre una moltitudine di servizi legati al machine learning e all’intelligenza artificiale, che ci hanno consentito di immagazzinare una serie di dati dell’utente che fruisce dei nostri store così da predire i prodotti per i quali potrebbe mostrare interesse e offrire al consumatore un’esperienza unica di acquisto. Un grande lavoro che è stato possibile non solo grazie al nostro team ma anche all’expertise messa in campo dagli ingegneri di Google Cloud, che ci hanno supportato nel processo di migrazione con workshop e inviti a eventi inerenti la tematica”.
Con la migrazione sul cloud di Google e l’implementazione dei servizi si è delineato ancora di più il core business di FiloBlu: accelerare i processi aziendali attraverso il digitale, mettendo al centro di ogni azione la relazione tra brand e consumatore finale.
Come è cambiato il mercato del fashion con la pandemia
“Il fatto di avere un’infrastruttura solida, con il passaggio a Google Cloud iniziato due anni fa, ha consentito ai nostri clienti, appartenenti principalmente al settore del fashion luxury, di potere affrontare al meglio questa emergenza – afferma Dino Allodi – Abbiamo, comunque, dovuto potenziare i nostri servizi di logistica e introdurre innovazioni per ridurre il gap legato all’assenza di fisicità nel negozio consentendo ad esempio al consumatore, tramite il sito, di prenotare una sessione di circa mezz’ora durante la quale il buyer, connesso dal suo store, potesse illustrare i capi. In questo modo ha preso forma un’esperienza virtuale e un’interazione con l’utente finale. Questa pandemia ha, infatti, reso necessaria la presenza online anche dei piccoli brand in cui il digitale non era l’asset principale. Un nuovo approccio che non scomparirà insieme al virus ma, anzi, sta vivendo una rapida implementazione”. Tra i prossimi obiettivi di FiloBlu c’è quello di migrare su Google Cloud anche tutta la struttura interna del team: contratti, documentazione, back office, e migliorare la sicurezza con i servizi offerti da Google Cloud.