“Se ci sono giovani interessati a studiare tecnologia, nascono gli incubatori. Al contrario, creare incubatori senza ingegneri che sappiano costruire un prodotto è una perdita di tempo”. Il managing partner di Sequoia Capital racconta quali sono gli ingredienti necessari per modernizzare l’ecosistema del Tech
È nato a Genova, dove ha vissuto sino all’età di 11 anni, poi è cresciuto negli Stati Uniti. Douglas Leone, imprenditore statunitense miliardario, è venture capitalist e managing partner di Sequoia Capital. Secondo Forbes, nel 2020 il suo patrimonio netto stimato era di 4.4 miliardi di dollari. Ci ha rilasciato un’intervista durante la quale, alla luce della sua lunga carriera imprenditoriale e manageriale, ha svelato quali siano gli ingredienti giusti, secondo lui, per far crescere l’ecosistema italiano delle startup, ancora indietro, a livello europeo, in base a quanto ci riferisce, rispetto, ad esempio, agli ecosistemi di Francia, Germania e Gran Bretagna.
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Perchè l’ecosistema italiano è ancora indietro
StartupItalia: Perchè l’ecosistema italiano è ancora indietro?
Douglas Leone: “L’ecosistema italiano è molto più giovane rispetto a quelli della Francia, della Germania e della Gran Bretagna e ha bisogno di essere sviluppato nel corso dei prossimi anni per diventare attraente per i grandi investitori”, afferma l’imprenditore.
StartupItalia: Su cosa l’Italia deve puntare per crescere e diventare più attrattiva a livello globale?
Douglas Leone: “Prima di tutto, c’è bisogno di più laureati nelle discipline STEM e di sviluppare e promuovere più collaborazioni con le Università. Si deve lavorare sulla relazione tra servizi di consulenza, aziende di produzione e chi lavora nel settore tech con la ricerca. In un mondo ideale, le grandi aziende di tech si posizionerebbero su città dove la qualità della vita è alta, il clima è buono, c’è una buona presenza demografica e ci vivono molti laureati – dichiara Douglas Leone – Ho parlato di questo al sindaco di Genova e al Consolato di San Francisco perché la mission è quella di attrarre ingegneri all’interno delle compagnie che ne hanno bisogno, non solo per la ricerca ma per la produzione stessa di certi prodotti. Se tu hai una combinazione di grandi Università, allora attrarrai grandi compagnie. Mi vengono in mente, ad esempio, Microsoft, Apple, Google, Facebook, che ricercano ingegneri. Se ci si apre a questo mindset, ci saranno sempre più persone che studieranno le STEM e nasceranno nuove aziende”.
StartupItalia: Come si può accrescere l’ecosistema italiano?
Douglas Leone: “Se ci sono giovani interessati a studiare tecnologia, nascono gli incubatori. Al contrario, creare incubatori senza ingegneri che sappiano costruire un prodotto è una perdita di tempo”
“Se ci sono giovani interessati a studiare tecnologia, nascono gli incubatori. Al contrario, creare incubatori senza ingegneri che sappiano costruire un prodotto è una perdita di tempo”
“Gli ingegneri devono essere concentrati in certe località. Genova, ad esempio, è un bellissimo posto dove vivere per i giovani: il clima, il costo della vita, ma devi avere un alto numero di laureati nelle discipline STEM perché prima arriva la realtà, poi il marketing. Sono loro che creano potenziale attrattivo”.
Investimenti: perché l’Italia è poco attraente secondo Douglas Leone
StartupItalia: Per quanto riguarda gli investimenti esteri, il business delle startup in Italia, secondo lei, è molto esile, perchè?
Douglas Leone: “Come partner di Sequoia, se ci fossero tanti ingegneri di STEM in Italia a me piacerebbe investire. Ma nei miei 35 anni non ho mai fatto accordi in Italia. Dovete guardare all’industria del domani: AI, Web3, robotica, clean energy e lo dovete fare con programmi rivolti alle Università”.
“Dovete guardare all’industria del domani: AI, Web3, robotica, clean energy e lo dovete fare con programmi rivolti alle Università”.
“I giovani non vogliono lavorare nelle industrie del passato ma in quelle del futuro. Nella Silicon Valley, i giovani vogliono lavorare nel mondo crypto, nel web 3.o, nell’intelligenza artificiale. Servono investimenti a partire dalle Università alla Ricerca e ai ricercatori, oltre alla modernizzazione delle aziende. Sono nato e vissuto a Genova ed è il mio amore per la città che mi fa dire queste cose. Si sta facendo un grande lavoro per modernizzare, la città ma si devono creare sempre più occasioni di incontro tra il mondo del tech e le startup. Il Governo gioca un ruolo molto importante nel supportare la Ricerca nelle migliori Università. Gli ingredienti, dunque, secondo il mio punto di vista, necessari a modernizzare l’ecosistema italiano sono: la sponsorizzazione dei talenti che escono dalle Università, l’incremento dei laureati nelle STEM e programmi di marketing che li supportino. Di conseguenza, nasceranno incubatori che attrarranno capitali: il tutto avverrà in modo naturale e i venture capitalists arriveranno anche all’interno di grandi incubatori. Il mercato, poi, arriverà da solo perché è attratto dai talenti che lavorano nella Ricerca e Sviluppo”.
“Il mercato, poi, arriverà da solo perché è attratto dai talenti che lavorano nella Ricerca e Sviluppo”.
La Genoa Startup Week
Dal 23 al 29 giugno a Genova si tiene la “Genoa Startup Week“, organizzata dalla Genoa Entrepreneurship School e da NewGen ai Giardini Baltimora. Una settimana di eventi serali incentrati su innovazione, imprenditoria italiana, tech e start-up e cinque aperitivi per ascoltare le storie delle migliori start-up e dei partecipanti all’ecosistema dell’innovazione genovese e italiano. Si parte, il 23 giugno, con i pitch di D-Heart, Rulex, Wylab e Brain; il 24 giugno la serata sarà dedicata al tema del lavoro e della crescita nelle startup con Marco Troncone, principale alla Silver Lake – technology private equity fund e Andrea Caridi, head of business development alla Design Strategy Technology; il 27 si tratterà l’argomento del rilancio di Genova con Guglielmo Schenardi, co- founder di Rita e founder di ScheDays; Andrea Ansaldo e Giuseppe Campo Antico di NewGen Silicon Valley Study Tour ed Emanuele Baglini, founder di Pillo Health & Ermit. Il 28 giugno interverranno i CEO e cofounders di scale-up come Buddyfit, Wyscout e Chitè, mentre, il 29, la Genoa Startup Week si concluderà con l’intervento di Douglas Leone.