Alcune storie che stanno cambiando l’Italia a partire dai banchi di scuola
L’innovazione nasce tra i banchi. Chi non si fida di quest’affermazione si sarà dovuto ricredere dopo la nona tappa di “Next”, andata in scena al teatro “Al Massimo” di Palermo all’interno del cartellone della “Repubblica delle idee”. Sul palco gli innovatori, coloro che non si rassegnano ad un’Italia che fatica a mettere le ali. E l’ha fatto dal profondo Sud, dimostrando che nel Meridione vi sono esperienze d’innovazione profetiche.
I protagonisti
Una serata che è stata persino capace di fare rete con i promotori di “Nuove pratiche Fest” promosso ai cantieri della Zisa in quei giorni. Ospite dell’iniziativa Carlo Freccero, già direttore di Rai 2 e presidente di Rai Sat. Il resto è stato una carrellata creativa di esperienze che hanno lasciato il numeroso pubblico a bocca aperta. Luna ha voluto sul palco con sé gli innovatori della scuola: Giuseppe Corsaro che ha creato un blog per insegnare al tempo dei nativi digitali. Oggi la pagina Facebook di “Insegnanti 2.0” conta più di 13.000 iscritti. Con lui, anche Jole Caponata di “Docenti virtuali” e Alessandro Bencivenni che ha dato vita a “Prof digitale”. Per chi non conosceva la straordinaria esperienza di “Coderdojo” è stata l’occasione per ascoltare dalla viva voce di Agnese Addone, champion del coderdojo di Roma, la testimonianza di un movimento nato per insegnare ai più piccoli a programmare: “Oggi in Italia abbiamo 40 club dove impariamo provando”. A Michele Ivan Pizzuto è toccato portare la prima esperienza siciliana della serata presentando “FabLab Palermo”, un’officina della creazione che ha la sua vetrina in via Mariano Stabile. Dal Friuli è arrivato anche Federico Morello che quattro anni fa, quando era ancora 15enne, riuscì a portare la rete ai cittadini del suo piccolo paese convincendo la società NGI, impresa di telecomunicazioni di Settimo Milanese, ad investire. Ora è considerato il genio della Rete. Tra gli interventi in scaletta anche quello di Enzo Valente, di “Consortium Garr” che ha denunciato come 220 scuole del Sud abbiamo rifiutato l’offerta di portare gratuitamente la banda larga nei loro istituti (ecco qui l’elenco).
Non è certo il caso della scuola del dirigente Salvatore Giuliano che all’Itis “Majorana” di Brindisi ha dato vita alla rete “book in progress”: libri scritti e stampati dalle scuole per far risparmiare le famiglie. Simpatica, divertente e utile, la più grande piattaforma di tutoring della scuola italiana: cloudschooling, ideata da Matteo Boero; oggi conta 40516 studenti, 3207 docenti e 11 tutor. Una risposta, Riccardo Luna, l’ha data anche a chi si lamenta sempre della mancanza di soldi presentando la prima piattaforma di crowfunding per la scuola, partorita da Guglielmo Apolloni.
Una bella lezione per i più scettici che potranno vedere direttamente che sono già stati finanziati una serie di progetti: dalla stampa di un lavoro sulla memoria, alla creazione di un’orchestra musicale al liceo “Guarasci” di Soverato, alla realizzazione di un robot. Ma innovazione è sinonimo di rivoluzione, soprattutto per la didattica: lo sa bene Grazia Paladino che sul palco di Next ha spiegato come ha capovolto la sua classe con l’esperienza della flipped classroom. Il finale è toccato esclusivamente agli innovatori siciliani: da Umberto Di Maggio con la sua scuola antimafia, a Antonio Perdichizzi che ha presentato la scuola di startup, ad Andrea Bartoli che è stato capace di cambiare il volto di Favara.
E ancora Erasmo Mormino che ha incantato tutti con il progetto alla Tonnara Bordonaro; Sonia Tinnirello capace con altri abitanti di trasformare il parco dell’Uditore; Adriana Falsone, che con centinaia di colleghi giornalisti sta promuovendo il progetto “@Stoleggendo” per incentivare alla lettura e Matteo Fici capace di fare della scuola un incubatore. Ancora una volta Palermo ha mostrato il volto più bello: quello di chi è stato capace di non fuggire dalla Sicilia ma di restare per cambiare e innovare.