Ecco il progetto di automazione elaborato dagli studenti dell’istituto modenese”Corni” che ha conquistato il mondo
Da Modena alla Germania. Il progetto di automazione di un magazzino interrato, ideato per prevenire i problemi causati dal terremoto , elaborato da una classe degli studenti dell’istituto “Corni” ha conquistato la giuria del concorso mondiale “Xplore New Automation Award” organizzato dalla multinazionale tedesca Phoenix Contact che ogni anno seleziona i migliori istituti superiori e atenei in grado di realizzare impianti innovativi di automazione industriale e di ottimizzazione dei processi di produzione.
Un fiore all’occhiello per il mondo dell’istruzione italiana che a fronte dei preoccupanti dati sulla disoccupazione giovanile che ha ormai raggiunto il 43,9% , continua a mostrare delle punte d’eccellenza nei cervelli italiani. Un mondo quello dei nostri giovani che non trova spazio in Italia, che non riesce ad inserirsi nel pianeta lavoro ma che è portatore di innovazione ed è capace di essere apripista di esperienze.
I ragazzi del “Corni” dal 2 al 6 marzo prossimo andranno alle finali presentando dal vivo il proprio lavoro ai giudici tedeschi del premio. Una dura competizione tra gli otto migliori team che hanno superato le selezioni. La classe 5 A dovrà confrontarsi con istituti e università di Usa, Olanda e Cina e in occasione della Fiera di Hannover i vincitori riceveranno il premio dal ministro tedesco agli affari economici ed energetici, Sigmar Gabriel.
La qualifica rappresenta l’ennesimo risultato di alto livello conseguito dal “Corni” e lo conferma sia come punto di riferimento a livello nazionale per la didattica dell’automazione industriale (tanto da essere stato scelto dal MIUR per organizzare le prima gare nazionali di automazione industriale) sia come scuola che sa offrire agli allievi una preparazione al passo coi tempi nei settori strategici per la nostra economia. Un risultato che conferma quanto sia necessario ed indispensabile investire sugli istituti professionali che possono essere un’eccellenza nel nostro Paese.
La scuola del saper fare, di “Milaniana” memoria, è la migliore risposta ai 700 mila disoccupati tra i 15 e i 24 anni e ai 4 milioni e 335 mila ragazzi che non studiano, non lavorano, non sono più in formazione. La scuola ha oggi, più di ogni altra epoca, il compito di formare buoni cittadini e buoni lavoratori. L’idea de “La Buona Scuola” di rendere sistematica per gli studenti di tutte le scuole secondarie superiori, la possibilità di fare percorsi di didattica in realtà lavorative aziendali, così come pubbliche o del no profit, è senza dubbio lungimirante. In Italia il numero dei laureati in materie scientifiche è al di sotto della media europea: di questo dato dobbiamo tener conto.
In quest’ottica è sicuramente necessario rafforzare il sistema di formazione professionale mettendolo definitivamente a sistema con il sistema dell’istruzione per massimizzarne il grande impatto nella lotta alla disoccupazione giovanile. I ragazzi del “Corni” sono la migliore testimonianza che questa è la strada da seguire.