Riprendere in mano I Leoni di Sicilia aiuta a confermare le ragioni per cui questo romanzo storico sulla ricchissima famiglia Florio salda gli occhi alle pagine. Firmato da Stefania Auci, è stato un successo fulminante: rimasto più di cento settimane in classifica, insieme al suo seguito L’inverno dei Leoni ha venduto solo in Italia più di un milione e mezzo di copie e ora è in corso di traduzione in una quarantina di lingue.
I Leoni di Sicilia e L’inverno dei Leoni (casa editrice Nord), che sono ambientati a Palermo tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento, ti trascinano dentro fino al collo le grandi materie universali: l’ambizione, il potere, il denaro che può ogni cosa, la famiglia che è porto sicuro e tana di nevrosi, le prime opposizioni delle donne in una società di uomini, il progresso della tecnica che spazza via tutto quanto non gli resti al passo. I Leoni di Sicilia è diventato anche una serie Tv, disponibile su Disney+, diretta da Paolo Genovese con Miriam Leone e Michele Riondino, che è stata ritrasmessa questo settembre in prima serata su Rai1.
Così inizia la storia della famiglia Florio
I Florio degli inizi erano poverissimi e non erano siciliani: Paolo e Ignazio arrivarono a Palermo nel 1799 da Bagnara Calabra per rifarsi una vita via dalla miseria. Dallo sbarco in Sicilia, Stefania Auci ne segue con precisione storica le traiettorie personali e commerciali. Si dimostrarono da subito affamati di riscatto e successo, i due fratelli Florio: mettono tutto quel che hanno in una bottega di spezie, e in un lampo diventa la migliore della città. Poi si lanciano nel commercio dello zolfo, sbancano e rilanciano. Acquistano terreni e case e accumulano una fortuna così sfacciata da creare una compagnia di navigazione tutta loro. I Florio sono visionari, innovatori, sanno pensare fuori dagli schemi, leggere prima degli altri il mondo che cambia, proiettarsi nella modernità. E credere nell’incredibile. Le generazioni si succederanno con un mandato implicito: dimostrare di essere, tutte, degne del nome Florio e, dunque, amplificarne il potere, gli affari, il denaro. Inventeranno il tonno consumato sott’olio e produrranno nelle celebri cantine un marsala d’elite che svetterà in tutte le esposizioni europee. Acquisteranno l’intero arcipelago delle Egadi, spingeranno le loro flotte fino a New York. Diventeranno banchieri, senatori, abiteranno palazzi opulenti e mai smetteranno di guardare ancora più in alto.
Incontro con l’anima dei personaggi
Sullo sfondo c’è la storia d’Italia. La malia dei due romanzi sta nell’intreccio tra l’accadere dei grandi eventi storici e quelli della straordinaria ascesa economica e sociale della famiglia. Ma è soprattutto nelle vite intime dei Florio, di ogni Florio che Auci, che ha il dono di fare incontrare ai lettori l’anima dei suoi personaggi, dà il meglio. Ecco Vincenzo, scaltrissimo e irruento: è il Florio che fa decollare l’impero mitologico della famiglia, ma che soffrirà sempre il disprezzo dell’aristocrazia che lo definisce “uno il cui sangue puzza di sudore” perché trae fortuna dal lavoro. Ignazio, suo figlio, capisce appena bambino che “non avrà mai né riposo né salvezza” dal destino di un Florio: metterà da parte l’idea di essere altrimenti e rinuncerà a un amore assoluto, ma saprà essere un buon marito e dilaterà diligentemente le fortune di famiglia al di là di ogni confine immaginato. E poi c’è suo figlio, che porta il suo stesso nome, ma è molto diverso: mondanissimo, fimminaro, grande protagonista del jet set internazionale, si impegna, ci prova e però nelle sue mani il mito dei Florio va in pezzi e le immense ricchezze disperse per sempre.
Il ruolo delle donne in famiglia
Ma sono le donne dei leoni, le madri e le mogli i perni attorno a cui si salda l’ascesa della famiglia. È tenace e anticonformista Giulia Portalupi, la borghese di Milano che strega Vincenzo e si oppone alla famiglia d’origine per affermare se stessa: vive da concubina, affrontando a testa alta il disprezzo sociale e le angherie della suocera. Giovanna d’Ondes Trigona, la moglie di Ignazio, sa che il marito avrà per sempre nel cuore un’altra donna, ma è capace di trovare e nutrire un senso di sé che la farà evolvere come donna e diventare decisiva per l’ascesa economica e sociale del marito. E poi Franca Jacona di San Giuliano, la donna più bella e desiderata d’Europa, musa di pittori e scrittori, che sposa Ignazio Ignazziddu Florio e prima vive la sconfinata ricchezza e poi la decadenza, con il medesimo lucido equilibrio.
Subordinate per legge e principio ai maschi, tutte diventano le querce a cui gli uomini di casa Florio appoggiano le loro tumultuose esistenze. E ciascuna di loro impara, attraverso la sua personalissima traiettoria che, portando quel cognome, deve guadagnarsi tutto: la forza di reggere il giudizio del mondo, di sostenere la solitudine, di fare rimarginare in fretta ogni ferita. Ma tutte, con il maturare dei tempi, diventeranno donne nuove: culleranno un nuovo senso di sé e la consapevolezza crescente del proprio valore, senza più “aver paura di fiorire, di cercare il cielo con i rami”.
A BookCity conversazione con Stefania Auci
All’interno del programma di Bookcity Milano, Unstoppable Women, in collaborazione con Mediobanca, organizza un evento speciale: la giornalista Paola Centomo incontrerà Stefania Auci per una conversazione, in cui verrà esplorato l’universo narrativo nato con il best seller “I Leoni di Sicilia”.
L’appuntamento è per il 15 novembre in Via Filodrammatici, 3: l’ingresso è gratuito, ma è necessario registrarsi su questa pagina.
Immagine in alto: Stefania Auci – Photo credit Yuma Martellanz