D-Orbit, azienda italiana specializzata in space logistics guidata da Luca Rossettini e startup dell’anno 2023 annunciata a SIOS23 Winter, ha chiuso il secondo closing del megaround da 150 milioni annunciato nei mesi scorsi.
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Chi ha sostenuto il finanziamento?
La raccolta è stata sostenuta dal track record di D-Orbit che conta 16 missioni di successo, 14 ION Satellite Carrier, il veicolo di trasferimento orbitale di proprietà della società, sono stati lanciati in orbita dal 2020 e altri sette lanci sono stati pianificati per il 2025. Queste missioni hanno permesso all’azienda di testare in orbita sia le tecnologie proprietarie di D-Orbit sia le innovazioni pionieristiche di terzi. I test spaziano dai sensori progettati per tracciare e mappare le dimensioni, la velocità e i percorsi di detriti di dimensioni inferiori al centimetro per aiutare a proteggere i satelliti dalle collisioni, alle applicazioni AI/ML progettate, per esempio, per rilevare tempestivamente le inondazioni e trasmettere le mappe delle inondazioni ai soccorritori di emergenza, accelerando così i tempi di risposta alle crisi ambientali, salvando potenzialmente vite umane e riducendo al minimo i danni alle comunità.
Il round è guidato da Marubeni Corporation, colosso industriale giapponese, che consolida una collaborazione commerciale a lungo termine destinata a rivoluzionare il settore della logistica spaziale. Questa partnership si basa sui diritti esclusivi di Marubeni per la distribuzione dei servizi di D-Orbit in Giappone, ora in espansione nel sud-est asiatico, e sfrutta la vasta rete e l’esperienza di Marubeni per accelerare la crescita di D-Orbit come fornitore leader di soluzioni logistiche satellitari nei principali mercati globali. Hanno partecipato anche gli investitori esistenti CDP Venture Capital, Seraphim Space Investment Trust, Indaco Venture Partners, Neva SGR, società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo, e Primo Ventures. Nel registro degli azionisti sono entrati: Avantgarde, family office con radici nell’industria farmaceutica e spaziale, Iberis Capital, gestore portoghese di portafogli di private equity e venture capital, il Fondo del Consiglio europeo per l’innovazione (EIC) che sostiene le aziende innovative che cambiano il mondo, Phaistos Investment Fund, fondo di venture capital gestito da 5G Ventures e sostenuto dallo Stato greco, e investitori privati con particolare attenzione agli investimenti tecnologici. Inoltre, ha partecipato un consorzio guidato dall’attuale azionista United Ventures, tra cui la Banca Europea per gli Investimenti e il Fondo Europeo per gli Investimenti.
I prossimi obiettivi di D-Orbit
Il finanziamento consente a D-Orbit di continuare a sviluppare le proprie capacità di cloud computing spaziale e di assistenza in orbita. Inoltre, faciliterà e accelererà le collaborazioni con i governi e le agenzie spaziali, oltre ad ampliare la portata dei suoi clienti. Si prevede anche che parte dei fondi sarà utilizzata per effettuare acquisizioni strategiche al fine di ampliare la gamma di prodotti dell’azienda.
Questi fondi sosterranno lo sviluppo di una economia spaziale circolare, trasformando i detriti spaziali in una risorsa, e una serie di progressi nell’assistenza in orbita per consentire la raccolta e il riciclaggio dei detriti in orbita, nonché la produzione di veicoli spaziali per i viaggi interplanetari. Con il crescente numero di lanci di satelliti, D-Orbit si impegna a promuovere la sostenibilità spaziale e la responsabilità ambientale. L’azienda è pronta a espandere i propri servizi per includere l’estensione della durata di vita dei satelliti e la rimozione dei detriti spaziali, oltre ai servizi esistenti di dispiegamento dei satelliti e di carico utile in orbita.