LittleSea è un startup milanese che ha vinto, nel 2016, un finanziamento della Digital News Initiative di Google, e che ha sviluppato una piattaforma per la creazione automatica di video. Ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su WeAreStarting che sarà aperta fino al 31 luglio 2017. Il target è 150 mila euro. La quota minima è 500 euro. Negli scorsi mesi la startup ha già raccolto un valore equivalente di circa 700.000 euro da business angels, angel investors e altri veicoli finanziari. Tra loro, anche Roberto Condulmari e Guido Maria Brera, co-fondatori del Gruppo Kairos. Attraverso l’equity crowdfunding, chi sostiene l’iniziativa di LittleSea può ottenere in cambio una percentuale del capitale sociale in relazione alla quota investita. QUI i dettagli della campagna.
Marketing e video
LittleSea è un progetto nato nel 2012. A fondarlo Francesco Piccolomini Bandini, professionista della comunicazione digitale e già fondatore di una digital video agency e Ludovico Marini, professionista nell’ambito dei dati finanziari. Il progetto vuole dare una risposta a un problema con il quale le aziende sono destinate a confrontarsi sempre più di frequente: la possibilità di
realizzare un alto numero di video, anche molto diversificati tra loro per cogliere le nuove opportunità di marketing sul web
Ancora oggi, infatti, la produzione di video risulta complessa e costosa, nonché caratterizzata da tempi lunghi.
Video e scalabilità produttiva
LittleSea introduce per la prima volta una scalabilità produttiva che abbatte i costi, i tempi e le difficoltà della realizzazione dei video. Lo fa attraverso una piattaforma (denominata Babelee) che permette di inserire dati aziendali (testi, immagini, video) sia manualmente sia in modo automatico. Poi, attraverso soluzioni di Intelligenza Artificiale, questi dati vengono trasformati in video, associando ai contenuti delle immagini semanticamente coerenti.
Babelee
Un’idea, quella di LittleSea, che è stata premiata anche da Google, che nel 2016 ha deciso di sostenere Babelee con un finanziamento attraverso la Digital News Initiative e che è stata inserita da Future Media Lab, uno dei principali think tank europei dell’industria dei media, tra le migliori 22 startup europee all’interno della pubblicazione “Driving innovation for Europe’s media”, una pubblicazione dedicata ai progetti più disruptive per il settore a livello europeo. La startup ha depositato un brevetto internazionale per tutelare la capacità di generare la “coerenza semantica della visualizzazione”.