Secondo la stampa il fondo VC è nel pieno di una rivoluzione interna
Michael Moritz ha chiuso la sua esperienza come Partner di Sequoia Capital, uno dei più importanti fondi di VC al mondo. Il suo profilo LinkedIn informa che è stato nella società per oltre 37 anni e questo rende l’idea della centralità che ha ricoperto nell’ecosistema dell’innovazione e in alcune delle più importanti Big Tech della Silicon Valley. A 68 anni, ora Michael Moritz continuerà a gravitare nel mondo economico: come si legge su Reuters si concentrerà su Sequoia Heritage, fondo di gestione patrimoniale da 15 miliardi di dollari, staccato però da Sequoia Capital.
Nella sua carriera Michael Moritz ha preso posto nel board di società come Google e PayPal. Finora è stato membro dei consigli d’amministrazione del gigante turco del food delivey Getir (che ha acquisito l’unicorno tedesco Gorillas e si sta espandendo in Europa), di Klarna (Big Tech del Buy Now Pay Later) e della fintech Stripe. Ovviamente quei posti andranno riassegnati da Sequoia Capital.
Sequoia Capital è in un periodo di grande trasformazione. Di recente vi abbiamo raccontato della scelta di separare le attività statunitensi da quelle in Asia, dove si muoverà con due società che opereranno una in Cina e l’altra in India e nel sud est asiatico. The Information ha inoltre ricordato che non è soltanto Moritz ad aver lasciato: sono cinque i Partner che hanno deciso di abbandonare Sequoia Capital in quello che è stato definito il più grande scossone di sempre.
Sequoia Capital ha investito in alcune delle ex startup divenute poi giganti del settore. Al tempo stesso ha commesso errori di valutazione, come accade in qualsiasi fondo di venture capital, dove si investe non a caso il cosiddetto capitale di rischio. Uno dei precedenti più eclatanti è stato l’investimento in FTX, fino all’anno scorso tra gli exchange crypto più famosi al mondo e poi fallito perché travolto dalle accuse al fondatore Sam Bankman Fried.