La startup del trentunenne Smeraldo Meminaj ha già raccolto tre milioni di euro grazie alle video recensioni
In Polonia non può più camminare perché lo fermano per strada, come una celebrità. Ma questa è un’altra storia. Smeraldo Meminaj ha trentun anni e la voglia di cambiare il mondo del travel con la sua blinkoo. Un po’ Tik Tok, un po’ Tripadvisor, la sua app, Blinkoo, cerca il mix perfetto tra due mondi. La piattaforma, disponibile per Android e iOS, nasce per i ventenni di oggi. Un pubblico esigente, rapido nelle decisioni, e che ha imparato a conoscere i limiti della rete, dalle recensioni false alle foto ritoccate. Così, invece di testi scritti in italiano zoppicante, logorrea da grafomani o sintesi sin troppo striminzite, sull’app di Meminaj – che ha tre cofondatori – sono stoccati brevi video, una quindicina di secondi ciascuno, che descrivono vagabondaggi culinari e culturali. “Molto più difficili, quasi impossibili da falsificare” racconta a StartupItalia.
Gli inizi: un’app nel settore travel nata a pochi col Covid
Ex Hype, eloquio pacato, il manager bazzica da tempo nel mondo delle startup. Galeotto fu l’anno sabbatico trascorso viaggiando intorno al mondo. Il budget è quello che è, tanti i coetanei incontrati girando per ostelli e alberghi defilati. E tanti anche i creators, i vlogger di viaggio, che suggerivano panorami mozzafiato e scorci imperdibili, gli stessi da cui traevano materiale per i propri filmati. “Ci parlavo la sera di ritorno in albergo – ricorda – e mi raccontavano dove erano stati. Ma mi sono accorto che bastava un video per essere molto più propenso a seguire i loro suggerimenti”. Il viaggio è il primo test per valutare il potenziale dell’idea. Una volta a casa, la decisione è presa.
Il progetto vede la luce a Milano nell’agosto del 2019. Team formato a novembre; poi, a febbraio, arriva il Covid. Una startup nel travel al tempo della pandemia. Bell’affare. “Il 99% degli altri avrebbe mollato” concorda. Non lui, che aveva già venduto un progetto di social couponing a una grossa società, gestito budget importanti e, soprattutto, non aveva dimenticato i tempi in cui arrotondava lavorando la sera in un locale. Esperienze che aiutano a crescere. Il consiglio di un mentore di lungo corso fa il resto: “Tranquillo – dice – chi ha coraggio ora si giocherà il mercato quando il virus se ne sarà andato“.
Potere dei tag
Un anno dopo, l’app è pronta con il nome di Crush Travel. Il cuore di Blinkoo è rappresentato da un sistema di tag estremamente articolato. “Di ogni video condiviso è possibile conoscere l’esatta posizione geografica, il tipo di luogo descritto e di esperienza effettuata, ad esempio una mostra o una degustazione” spiega il founder. Le categorie sono aggiunte manualmente da chi carica il contenuto, ma c’è una squadra di revisori interni e l’aiuto di un sistema di intelligenza artificiale che analizza il contenuto di ogni singolo filmato caricato. “L’albero che abbiamo creato è molto complesso perché i tag sono alla base di questa applicazione”. A creare i video, inizialmente una squadra di influencer. Col tempo, anche gli utenti potranno inserire i propri lavori.
La versione attualmente disponibile è stata rilasciata a settembre dopo un intenso lavoro di restyling e un cambio di nome. Il modello di business è basato sulle fee percepite dai partner. Basta scorrere a sinistra per visualizzare le informazioni sull’esperienza e i link per prenotarla, assieme a treni, aerei e pernottamenti. “Siamo in trattativa con alcuni tra i player di riferimento del settore” confida il manager, che preferisce non rivelare i nomi. I dati – spiega – saranno analizzati per proporre esperienze in linea con i gusti degli utenti, ma è esclusa la vendita a terzi. “Con i tempi che corrono, sarebbe un modello perdente”.
Tre milioni raccolti
Agli investitori il progetto è piaciuto da subito. La prima raccolta è arrivata a 75mila euro: oggi si attesta attorno ai tre milioni. Di mezzo, un crowdfunding che ha centrato gli obiettivi. I numeri presentati da Blinkoo parlano di un mercato potenzialmente ampio. “Almeno undici milioni di persone in Italia guardano almeno un video online al giorno – racconta la nota informativa – In media un utente online naviga tra circa trentaquattro siti e piattaforme diverse alla ricerca di ispirazione e di informazioni utili all’organizzazione di un viaggio, passando dai grandi social media come Instagram, YouTube e TikTok a piccoli siti di istituzioni locali”. L’idea è quella di semplificare il processo puntando sull’immediatezza dei video, la stessa che ha decretato il successo di TikTok. “Eravamo partiti con contenuti più lunghi, ma ci siamo accorti che il riscontro non era positivo, e abbiamo cambiato strada” .
Oggi in Blinkoo lavorano ventotto collaboratori, in buona parte da remoto. Meminaj stesso ha scelto di vivere a Granada, in Spagna, cercando un equilibrio tra vita privata e professionale in una città di medie dimensioni. E per quanto riguarda la Polonia, la spiegazione è semplice. “Si tratta sempre di video – confessa – Mi trovavo nel paese con la mia fidanzata, conosciuta da poco, e una sera ci siamo divertiti a girare qualche filmato con me che fingevo di parlare polacco. La cosa è piaciuta, ed eccoci qua”. Seicentomila follower su TikTok e trenta milioni di visualizzazioni, in un paese da quaranta milioni di abitanti. Potere dei social.