A trainare l’azienda spagnola il boom dell’e-commerce. Ma non solo
Colvin, piattaforma tecnologica che prova a innovare il mercato dei fiori e delle piante accorciando la filiera e mettendo in contatto coltivatori e clienti finali, ha chiuso da pochi giorni un round di serie C da 45 milioni di euro. A condurlo Eurazeo, venture capital europeo con all’attivo investimenti in marketplace come Farfetch, Glovo o ManoMano, assieme a Capagro, firma specializzata in AgTech. L’iniezione arriva dopo quella di giugno 2020 (round di serie B da 14 milioni di euro guidato da Milano Investment Partners sgr, insieme a P101 sgr e Samaipata) e porta la raccolta totale a circa 70 milioni di euro.
Nata in Spagna nel 2017 per iniziativa di due amici fin dai tempi dell’università con esperienza in diverse multinazionali, la scale-up opera anche in Italia, Portogallo e Germania. Il Belpaese rappresenta il principale mercato al di fuori dei confini iberici. “La Germania – dichiarano i due confondatori Andrés Cester e Sergi Bastardas a StartupItalia – rappresenta invece una sfida interessante, perché è il paese con la più grande tradizione di consumo di fiori e vanta uno degli di indicatori di consumo/pro capite più elevati a livello europeo”.
I capitali raccolti verranno impiegati “nello sviluppo di tecnologia e sistemi propri, per continuare a connettersi direttamente con i produttori di fiori e piante e accelerare il suo modello B2B” proseguono gli imprenditori. Colvin estenderà l’attività a nuovi mercati in Europa, come la Francia, e amplierà il team incorporando oltre cento persone nei prossimi mesi, rafforzando in particolare le aree di tecnologia, marketing e operazioni. Il piano di assunzioni prevede infatti di raddoppiare la dimensione del team tecnico portandolo a 60 ingegneri e rafforzare diverse aree assumendo profili digital con esperienza.
Crescita rapida nel 2020 nonostante la pandemia
La pandemia ha spinto la crescita della scale-up iberica, che ha inviato più di 10 milioni di fiori e duplicato le dimensioni del team raggiungendo le 200 persone. Per il 2021, i manager si attendono un raddoppio del fatturato. Le motivazioni di questi numeri risiedono in parte nello sprint del settore e-commerce, in parte nel fatto che un omaggio floreale in molti casi è stato l’unico veicolo per mantenere una relazione con le persone care. Cester pensa a un allargamento dei prodotti trattati. “Ci piacerebbe che la piattaforma che abbiamo sviluppato internamente possa fungere da marketplace per altri professionisti con l’obiettivo di beneficiare e rinvigorire l’intero settore, partendo da fiori e piante, per arrivare, in futuro, ad altri prodotti deperibili”.
Fiori: c’è anche una realtà italiana
In Italia c’è un’altra realtà nel floreale, di dimensioni decisamente più piccole ma estremamente vitale: si occupa di B2B e si chiama Bloovery ed è stata fondata da Simone Guzzetti (ad) e Michele Dondi nel 2016 nell’ambito della flower delivery. “Abbiamo capito subito che c’è molto di più” racconta Guzzetti a StartupItalia. Nel 2018 comincia la vendita all’ingrosso, che vede l’azienda italiana ai primi posti in Europa. “E il fatto che un attore di grosse dimensioni come Colvin abbia scelto da poco di intraprendere questa strada strada non fa altro che confermare la bontà della nostra intuizione”.
Secondo Guzzetti, ex e-commerce manager a Vodafone, “le opportunità per innovare nel B2B sono pressoché infinite, e chi si muove prima ha possibilità di creare un business molto più difendibile”. Ampie le possibilità di fare ricorso alla tecnologia. Accelerati da LVenture, i ragazzi milanesi hanno raccolto 250 mila euro in crowdfunding e stanno lavorando a un round con un grande investitore istituzionale. Bocche cucite, per il momento, su nomi e cifre. Ma la strada è segnata. “Da aprile 2021 Bloovery ha allargato il modello di business, e attualmente acquistiamo direttamente dai produttori olandesi distribuendo la merce sia direttamente che tramite il supporto di grossisti tradizionali. In questo modo abbiamo completato un passaggio chiave della nostra evoluzione, possiamo porci come una vera piattaforma a 360 gradi per i professionisti del settore floreale”.