Scloby, PMI innovativa nata in I3P e ora parte del Gruppo Zucchetti che ha creato un punto cassa cloud innovativo: abbiamo intervistato il CEO, Francesco Medda, per fare il punto su quali sono i cambiamenti nel settore retail
Con la crisi sanitaria, negli ultimi due anni i punti vendita hanno dovuto adeguarsi non solo alle misure governative ma anche alle nuove esigenze dei consumatori. In questo contesto, il digitale è stato – ed è – fondamentale: oltre a fornire soluzioni atte a superare l’emergenza, le principali innovazioni sono infatti destinate a cambiare in modo permanente alcuni processi, nell’ottica di garantire una customer experience sempre più semplice e fluida. In particolare, come emerge dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail 2021, soprattutto le PMI hanno implementato l’offerta di metodi di pagamento innovativi, contactless e mobile (67%) e sviluppato modelli omnicanale (42%) con l’obiettivo di inserirsi nel trend del Phygital.
Attraverso l’implementazione di touchpoint digitali in luoghi fisici, infatti, le aziende sono ora in grado di realizzare una completa integrazione tra online e offline, che da un lato consente di soddisfare le esigenze emergenti dei clienti relative a una maggiore semplicità e fluidità dell’esperienza in store, dall’altro permettono all’esercente di raccogliere informazioni e dati per migliorare l’esperienza utente.
A confermarlo è Scloby, PMI innovativa nata in I3P e ora parte del Gruppo Zucchetti che ha creato un punto cassa cloud innovativo: abbiamo intervistato il CEO, Francesco Medda, per fare il punto su quali sono i cambiamenti nel settore retail, i trend a cui dovranno adeguarsi i commercianti e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
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Una realtà come Scloby opera da 8 anni nel mondo della ristorazione e del retail. Quali sono stati i principali cambiamenti all’interno di questo settore?
Quando ho fondato Scloby nel 2013, avevo intuito un’esigenza nel mondo del commercio: gestire la burocrazia legata al registratore di cassa in modo semplice e intuitivo, che, dal punto di vista di chi si occupa di tecnologia, significa semplicemente mettere a disposizione uno strumento cloud. Una cassa cloud come quella che abbiamo sviluppato svincola gli esercenti dall’acquisto di hardware dedicato, perché tutto può essere gestito da normali tablet e smartphone; mette a disposizione uno strumento sempre aggiornato, in cui ogni novità che viene sviluppata può essere a disposizione degli esercenti praticamente in tempo reale, ed è pronta ad adattarsi a nuove modalità di utilizzo e di gestione delle vendite in ottica omnicanale. Quindi negli ultimi 8 anni il grande cambiamento che c’è stato nel mondo Horeca e Retail è stato il passaggio dal software cloud alle piattaforme omnicanale: dall’esigenza di avere uno strumento semplice, aggiornato, responsive e user friendly, a quella di adattarlo sempre più a contesti di acquisto ibridi, in cui i consumatori si aspettano di poter acquistare lo stesso prodotto online, ordinarlo in cassa o in un chiosco di self-ordering.
Il tema dell’omnicanalità è ormai diffuso ma spesso associato all’integrazione tra vendite fisiche e online. Si può parlare di omnicanalità anche all’interno dello stesso store fisico?
Assolutamente sì. L’omnicanalità, volendo semplificare, è la possibilità di comunicare in diversi canali in modo integrato, con le stesse informazioni alla base e la stessa esperienza utente. L’esigenza iniziale più forte nel mondo retail è stata quella di comunicare e naturalmente vendere in modo coerente nel mondo online e in quello offline. Ma ora che anche l’esperienza nello store fisico è diventata più complessa, è fortissima l’esigenza di un’esperienza omnicanale in store. Facendo l’esempio nel mondo della ristorazione, l’utente che era abituato a ordinare al tavolo o al banco, ora può farlo anche in autonomia dal proprio smartphone oppure da una cassa automatica, riducendo le code e quindi anche gli assembramenti. Questa è l’omnicanalità a cui ci hanno abituato da qualche tempo ad esempio le grandi catene di fast food, ma che con la nostra cassa cloud Scloby qualunque esercente può ora mettere a disposizione nel proprio ristorante o negozio.
Inoltre abilitiamo anche altre aziende a collaborare nella digitalizzazione: da 7 anni offriamo delle API per tutti i servizi che vogliono dialogare direttamente con i processi dei commercianti. Di fatto siamo spesso visti come l’Hub digitale del punto vendita.
Realtà come Scloby accompagnano gli esercenti nel percorso di digitalizzazione e li supportano anche nel gestire al meglio le novità normative e fiscali. Quali sono gli aspetti più critici o invece le opportunità emerse negli ultimi mesi?
Il fisco è un tema molto ostico per gli esercenti, che quindi sono spesso in difficoltà ad affrontare le novità normative, come il processo di digitalizzazione della comunicazione all’ Agenzia delle Entrate che è stata introdotta nel 2019 e che implicava la trasmissione telematica dei corrispettivi, ma anche le opportunità come quelle del piano Cashless. Entrambe le novità sono parte di un percorso di innovazione con un impatto potenzialmente positivo anche per gli esercenti, ma nella fase iniziale sono percepiti come un costo, sia per la necessità di adeguare gli strumenti, sia per il tempo necessario a comprendere come usarli al meglio. In questo senso, noi cerchiamo sempre di integrare tutte le funzionalità per consentire agli esercenti di poter sfruttare le opportunità normative, senza nemmeno accorgersene!
Ora che l’Agenzia delle Entrate ha dato l’autorizzazione ad equiparare lo scontrino digitale a quello fisico, quali sono i principali vantaggi per esercenti e consumatori finali ad utilizzare lo scontrino digitale?
Per gli esercenti il principale vantaggio è non dovere più stampare lo scontrino, ma allo stesso tempo rispettare la normativa in merito. Questo significa ridurre gli sprechi di carta per uno scontrino che spesso viene gettato subito via, con un impatto ambientale forte visto che la carta per stampanti termiche ha delle sostanze chimiche che non ne consentono un facile riciclo. Inoltre ci sono delle semplificazioni nei flussi di lavoro come la possibilità di emettere lo scontrino anche lontano dal registratore telematico che significa che a rendere potenzialmente il punto cassa potrà sparire come lo abbiamo pensato fino ad ora.
Infine ci sono anche opportunità poi evolute: in uno scontrino digitale è possibile aggiungere elementi interattivi, come ad esempio collegamenti al proprio sito web e canali social.
Per i consumatori finali, il vantaggio è di aver un documento già digitalizzato che può essere archiviato ed utilizzato per detrazioni/deduzioni, rimborsi spese e garanzie.
Da startup innovativa nata nell’Incubatore del Politecnico di Torino a PMI parte del Gruppo Zucchetti. Quali sono le prospettive future di Scloby?
Innanzitutto ci siamo evoluti come prodotto da cassa cloud a piattaforma omnicanale; parallelamente stiamo crescendo come azienda da realtà innovativa indipendente a PMI all’interno di un grande gruppo con il quale stiamo costruendo un percorso di internazionalizzazione. Stiamo affacciandoci ad alcuni mercati europei in cui abbiamo identificato delle novità molto interessanti e che ci ha dimostrato che la nostra soluzione è altamente competitiva anche a livello internazionale.