Fondata nel 2013 gestiva un’app utilizzata da decine di migliaia di pazienti del National Health Service
L’ex unicorno londinese Babylon Health, specializzato in servizi di telemedicina, ha dichiarato bancarotta ed è stato sottoposto ad amministrazione controllata dopo gli ultimi eventi che hanno di fatto segnato il fallimento del progetto. A inizio agosto, come ricorda TechCrunch, le azioni americane della società hanno perso buona parte del proprio valore provocando una situazione di insolvenza. L’azienda, un tempo valutata oltre 2 miliardi di dollari, ha raccolto complessivamente 1,2 miliardi di dollari stando a Crunchbase. Anche Sifted si è occupato della vicenda nelle scorse settimane, cercando di ipotizzare chi avrebbe potuto rilevare le attività della startup in una situazione così critica. Il caso non è isolato, come abbiamo analizzato nel nostro speciale “Unicorni scornati”: aziende valutate almeno un miliardo di dollari stanno attraversando da tempo criticità dovuta a investimenti in calo e incertezze sul mercato.
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Tra le attività più importanti di Babylon Health ricordiamo il contratto con il gigante British United Provident Association Limited (BUPA), compagnia assicurativa con 2mila clienti in UK che utilizzavano i servizi di telemedicina della startup. Fondata nel 2013 da Ali Parsa, l’azienda ha lanciato GP in Hand nel 2017, un’app che dà accesso a consulti medici online utilizzata da 100mila persone registrato presso il National Health Service. Secondo un portavoce questo servizio non sarebbe stato sottoposto a nessuna procedura di insolvenza. Da tempo, sempre secondo quanto riferisce TechCrunch, gli esperti suggerivano possibili criticità nel modello di business e di governance dell’azienda.
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Nel frattempo Babylon Health ha trovato un acquirente ed è eMed, azienda americana. L’ex unicorno si era quotato in Borsa negli Stati Uniti nel 2021 attraverso una SPAC. Nei mesi scorsi si era infine parlato di una possibile acquisizione da parte della svizzera MindMaze, ma le trattative si sono bloccate. Non è al momento chiaro il futuro prossimo dei servizi rimasti e cosa ne farà eMed.