Addio al progetto Sion. L’intenzione dell’azienda tedesca è quella di abbandonare la produzione di quattro ruote per concentrarsi esclusivamente sul fotovoltaico
Sono Motors ha annunciato la cancellazione del programma Sion che prevedeva la sua prima vettura elettrica alimentata grazie ai pannelli della carrozzeria. L’intenzione dell’azienda tedesca è quella di abbandonare la produzione di quattro ruote per concentrarsi esclusivamente sul fotovoltaico. Dopo anni di crescenti difficoltà nello sviluppo della sua auto solare, tramonta così il progetto reso noto nel 2018. E le conseguenze impatteranno in primis sul lavoratori, con il licenziamento di circa 300 dipendenti e le dimissioni di diversi tecnici e manager, tra cui il direttore operativo Thomas Hausch.
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Cosa è successo con il progetto Sion
Le difficoltà nel reperire i finanziamenti, nonostante le campagne di raccolta fondi avviate dai vertici aziendali, hanno preso il sopravvento sul progetto dell’azienda tedesca. Così, in questi giorni, è arrivata la decisione che tutti si aspettavano: addio al progetto Sion. Situazione simile alla Lightyear, che ha cancellato la Lightyear 0 a poche settimane dall’avvio della produzione in Finlandia per concentrare tutte le attenzioni su una fantomatica Lightyear 2 da lanciare nel 2025. In Sono Motors da tempo tirava una brutta aria su progetto Sion, che già da tre mesi era sull’orlo del fallimento, quando era stata lanciata l’ennesima raccolta fondi tramite l’apertura di nuove prenotazioni dopo le 20mila già registrate a settembre con un’analoga iniziativa. Ne sarebbero servite 3.500 in più entro 50 giorni, ma l’obiettivo non è mai stato raggiunto, neanche dopo la proroga al 28 febbraio o con lo sconto di 3mila euro sul prezzo di listino (su 25mila) per chiunque avesse piazzato per primo l’ordine. Ma cosa succede ora?
Sono Motors, lo stop al progetto e i licenziamenti
L’addio a Sion porterà al licenziamento di circa 300 dipendenti e alle dimissioni di diversi tecnici e manager, tra cui il direttore operativo Thomas Hausch. “È stata una decisione difficile e, nonostante più di 45.000 prenotazioni e preordini per la Sion, siamo stati costretti a reagire all’attuale instabilità del mercato finanziario e ottimizzare la nostra attività”, ha affermato il cofondatore Laurin Hahn. Da ora in avanti, Sono Motors si concentrerà esclusivamente su soluzioni fotovoltaiche, compresi software e dispositivi di elettronica di potenza, rivolgendosi soprattutto ai mercati europei, asiatici e americani. Il mondo dell’auto non sarà comunque abbandonato del tutto, perché l’azienda ha intenzione di proporre le sue tecnologie a costruttori intenzionati a integrarle su autobus, veicoli refrigerati o ricreativi. Con questo intento, Sono Motors è già al lavoro al fianco di partner come Mitsubishi, Scania e Man. Il futuro è, dunque, nel fotovoltaico, grazie ai finanziamenti europei erogati dall’agenzia Cinea per un totale di 1,46 milioni di euro e ai 52 brevetti già depositati mentre l’auto solare rimarrà un sogno abbandonato in un cassetto.