La tecnologia può salvare vite. Che si tratti di corse su circuiti o di spostamenti lungo le strade cittadine, chi è al volante o pilota una moto ha visto aumentare la propria sicurezza grazie a software che rilevano potenziali pericoli e dispositivi come caschi in grado di proteggere gli organi vitali nel caso di incidenti.
I margini di miglioramento sono ancora ampi, soprattutto per una categoria – come quella dei motociclisti – esposta ai rischi dell’alta velocità senza però le stesse protezioni degli automobilisti, come gli airbag. Qualsiasi riflessione sulla sicurezza stradale non può comunque partire che da una considerazione: l’innovazione più importante che le persone possono adottare quando guidano per proteggere se stessi e gli altri utenti della strada è la prudenza. Distrazioni da smartphone e velocità eccessiva sono ancora tra le principali ragioni dei sinistri.
Come funziona l’airbag di In&motion
In&motion è una startup che sulla tecnologia predittiva e algoritmi ha creato hardware e software. «Abbiamo iniziato in realtà a lavorare con la federazione francese di sci», ha raccontato a StartupItalia Remi Thomas, Ceo dell’azienda che ha fondato insieme a Pierre-Francois Tissot e Valentin Honore. Le moto e altre applicazioni sono arrivate in seguito. Fondata nel 2014, finora ha raccolto circa 25 milioni di euro (tra equity e debito).
«Abbiamo pensato che avremmo potuto usare questa tecnologia per costruire un’azienda che avrebbe democratizzato la sicurezza in diversi settori», ci ha spiegato il Ceo. L’airbag in questione è indossabile dal motociclista e si attiva grazie a sensori in grado di reagire pochi istanti dopo l’incidente per proteggere le parti vitali del corpo.
«Si tratta di sensori incorporati che misurano il movimento ogni millisecondo grazie a un algoritmo predittivo. La tecnologia rileva l’impatto e attiva l’airbag prima che il motociclista tocchi terra». I cuscini si gonfiano grazie a un gas che viene iniettato nel sistema.
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I prodotti di In&motion sono sul mercato da anni, ma la storia di questa startup indica anche quanto sia necessario lavorare e investire su ricerca e sviluppo, soprattutto quando si tratta di prodotti il cui obiettivo è salvare più vite possibili. «Ci sono voluti quattro anni, dal 2014 al 2018, per costruire il prodotto», ha sottolineato il Ceo. Nel frattempo l’azienda ha anche collezionato una grande mole di dati. «La nostra tecnologia poggia su oltre 200 milioni di chilometri percorsi in moto».
Ancor prima di lanciare sul mercato il loro prodotto il team di In&motion ha avuto modo di raccontarne gli obiettivi a Emmanuel Macron, al CES di Las Vegas nel 2016. La Francia di oggi, che in molti in Europa definiscono startup nation, deve anche all’attuale capo dell’Eliseo i propri risultati in termini di numero di unicorni, capitali di venture capital raccolti e attrattività generale dell’ecosistema.
Démo de gonflage de l'airbag @inandmotion avec @EmmanuelMacron au #CES2016 @LaFrenchTech pic.twitter.com/8HZ18W6C2G
— In&motion (@inandmotion) January 7, 2016
«Penso che in Francia siamo molto fortunati – ha concluso il Ceo – perché beneficiamo della Bpifrance che è molto attiva nel sostenere e finanziare le startup. Ora stiamo lavorando al lancio su altri mercati. Nei prossimi 18 mesi annunceremo altre tre applicazioni».