Nel dipartimento di Economia della Seconda Università di Napoli è stato avviato uno startup lab per sostenere le idee degli studenti e offrire servizi alle aziende. Ce lo racconta il direttore Mario Sorrentino
Lyl è una app che organizza viaggi e eventi per gli appassionati di musica, occupandosi di prenotare albergo, trasporti e biglietto del concerto. Boosha, invece, serve per agevolare lo scambio e la compravendita di libri. Lo startup lab del dipartimento di Economia della Sun, la Seconda Università di Napoli, è stato aperto da poco, ma ha già fatto crescere i primi progetti. Inaugurato a giugno, ma operativo già da qualche mese, il laboratorio per l’imprenditoria mira a diventare un punto di riferimento non solo per i giovani startupper in cerca di mentor, ma anche per aziende che hanno bisogno di assistenza e ricercatori che si vogliono avvicinare al mondo delle imprese. Il laboratorio ha già attirato le attenzioni di Fiat Chrysler Automobiles, che ha espresso interesse per una collaborazione, e del Cira (Centro italiano per le ricerche aerospaziali) che ha già finanziato un progetto di spin-off nei centri di ricerca che coinvolge 250 ricercatori.
Mario Sorrentino insegna Business Planning e Creazione d’impresa alla Sun, ed è il direttore dello startup lab. Come mai questo laboratorio?
«L’idea è nata perché c’era tanta energia potenziale da far fruttare, nel nostro dipartimento ci sono docenti di economia che si interessano d’impresa da decenni e tanti altri colleghi interessati a fare qualcosa di pratico. Ma mancava un perno accademico: l’abbiamo creato».
A cosa serve?
«Abbiamo tante attività. Offriamo supporto ai ragazzi che, ancora dentro l’università, hanno delle idee imprenditoriali ma non sanno da dove cominciare. Facciamo formazione e scouting, alfabetizzazione per i ricercatori, assistenza legale per le aziende, sostegno per l’avvio di campagne di fund raising e stimolo alla brevettazione».
I vostri servizi sono gratuiti?
«Alcuni sono gratuiti, altri in convenzione. Offriamo molti servizi su misura, tarati sulle esigenze specifiche degli startupper e delle grandi imprese. Come ho detto, con le nostre attività lavoriamo a 360 gradi per coprire qualsiasi tipo di bisogno».
Che risposta avete ricevuto?
«Molto positiva. Ci ha fatto molto piacere la richiesta di supporto dal Centro italiano per le ricerche aerospaziali, per formare i ricercatori in alcuni spin off dei centri. Avvicinare gli accademici al mondo aziendale è molto importante. Poi siamo in trattative con Fiat Chrysler Automobiles, che vuole avvalersi del nostro laboratorio per i futuri progetti di ricerca nel campo dell’innovazione».
Quante startup di studenti sono state avviate finora?
«Quelle ad essere entrate nel nostro percorso di supporto sono una decina, con progetti anche molto interessanti. Il laboratorio nasce non per fare solo teoria, ma vogliamo diventare uno spazio dove si fa concretamente impresa. Vogliamo diventare uno snodo importante per la Campania, generare valore per il nostro territorio»