Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli Investitori, commenta la strategia di CDP Venture che ha appena creato un fondo da 100 milioni per incubatori verticali
di Giancarlo Rocchietti, presidente del Club degli Investitori
Considero gli incubatori e gli acceleratori di startup come fabbriche: come in una fabbrica entrano
materie prime ed escono prodotti finiti, così negli incubatori entrano le idee e ne escono le startup
pronte ad affrontare il mercato, possibilmente con una prima dotazione finanziaria. È così in USA,
Europa e Israele, e lo stesso anche in Italia, con una differenza fondamentale: il nostro Paese è ai
massimi come numero di acceleratori, ma rimane indietro nell’ammontare dei capitali investiti
nelle startup.
Un semplice dato: Israele – che ha 6 milioni di abitanti ed è grande quanto il Piemonte – conta 153
acceleratori e ogni anno investe in startup quasi 7 miliardi di dollari; in Italia, si contano 197 fra
incubatori e acceleratori, e gli investimenti in startup si attestano attorno ai 700 milioni di euro. È
abbastanza chiaro che abbiamo un problema di efficienza ed efficacia del sistema.
Con il campanilismo tipico del nostro Paese, negli ultimi dieci anni Università, Politecnici, città,
Regioni, Enti di ricerca, Fondazioni, Enti privati, hanno creato decine di incubatori, ma non è stato
creato un ecosistema forte, sostenibile e visibile alle corporate e agli investitori esteri.
Il mondo degli investitori professionali evolve verso la specializzazione (nascono fondi specifici nei
tanti segmenti -tech: MedTech, Fintech, BioTech, FoodTech, PropTech, DeepTech, etc.) e così
dovranno evolvere anche gli incubatori: meno acceleratori, più specializzati. Italianità: sì, ma
internazionalizzando subito attraverso le partnership. Luoghi fisici: sì, ma non necessariamente.
Ci riusciremo? Sì, perché sarà la finanza a farlo. La nuova strategia di CDP Venture, annunciata
oggi a Modena da Stefano Molino, Responsabile Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital SGR, al
Motor Valley Fest, in occasione di un convegno su open innovation e finanza, prevede la creazione
di un fondo da oltre 100 milioni di euro a supporto di incubatori verticali.
Finalmente lo Stato interviene e lo fa in modo intelligente. Ora dobbiamo solo sperare che tutto
proceda velocemente e che, allontanato il coronavirus cinese, non ricompaia il virus italiano: la
burocrazia.