L’azienda californiana sta preparando un servizio di account a cui potranno accedere gli under 13 che oggi non possono avere la posta elettronica
Google sta preparando una serie di servizi a misura dei bambini, dei profili under 13. Finalmente i nativi digitali, oggi costretti ad una serie di barriere telematiche che impediscono loro di usare gli strumenti che sono l’abc di questa epoca, potranno avere un account Gmail e You Tube a loro misura con il filtro di mamma e papà.
L’email per bambini
A pagina 102 del libro di italiano della mia classe quarta, nel capitolo dedicato alle lettere, oltre a spiegare come si scrive una missiva in forma cartacea, c’è l’immagine di una e-mail. Il testo che accompagna la fotografia spiega:
Un ottimo mezzo per comunicare a distanza è la posta elettronica: in inglese electronic – mail. Per mandare un messaggio devi conoscere l’indirizzo e-mail del destinatario composto da un nome vero o di fantasia, un simbolo @ “at” che significa “presso”, un dominio ovvero la società che gestisce la posta e la sigla finale
Ogni volta i più piccoli restano affascinati. La maggior parte conosce già il significato della parola e-mail. L’ha vista usare da mamma e papà, dai fratelli, dalla maestra. Quando va in posta, in comune, in ospedale o in qualsiasi altro ufficio, tutti usano la posta elettronica. E’ normale per i bambini adoperarla.
Il sussidiario suggerisce persino di fare un esercizio scrivendone una. Proviamo. Accendiamo il personal computer, andiamo su Google ma scopriamo che un bambino non può avere una casella di posta elettronica:
Per ottenere un account Google, devi soddisfare determinati requisiti di età. Per ulteriori informazioni sulla sicurezza dei bambini online, visita il sito web della Federal Trade Commission
Inutile descrivere lo stupore dei bambini, soprattutto di quelli che hanno il profilo Facebook ottenuto falsificando l’età all’atto dell’iscrizione. Ecco, questa scena tra qualche mese potrebbe essere solo un ricordo, grazie alle nuove misure di apertura di Google all’utilizzo dei suoi servizi anche da parte dei più piccoli. Una mossa che già Facebook aveva tentato nei mesi scorsi quando si diffuse la notizia che a breve anche gli utenti under 13 avrebbero potuto avere un profilo “in chiaro” senza doversi nascondere dietro nomi ed età di fantasia.
Il filtro dei genitori e la tutela dei minori
I genitori potranno controllare come usano la posta elettronica, quali informazioni raccolgono ma i più piccoli avranno la libertà di scrivere ad un amico, di inviare il compito appena fatto dall’altra parte del mondo o di cercare un tutorial o la registrazione della lezione svolta poco prima in classe attraverso YouTube. L’azienda californiana sta studiando la strategia per riuscire a non violare alcuna legge in materia di tutela dei minori ma allo stesso tempo vuole espandere il mercato proprio ai bambini, consapevole del fatto che questa generazione è nata con il tablet in mano.
Il ruolo della scuola
E’ chiaro che a questo appuntamento si deve preparare anche la scuola che ha il compito di educare all’uso della tecnologia e di trasmettere competenze informatiche. Ciò che accadrà nei prossimi mesi potrebbe essere un passaggio storico capace di voltare pagina e di aprire un mercato al quale ben presto faranno a gara per ritagliarsi qualche fetta.