Guglielmo Schernardi oltre a fondare la sua startup ha deciso di fare qualcosa per gli altri. Nel 2022 ha lanciato una no-profit, Genoa Entrepreneurship School: corsi estivi per insegnare ai più giovani a diventare imprenditori. E ora sta lavorando su un doppio master per futuri startupper. L’intervista per la rubrica Venti di futuro
A 12 anni insegnava Internet agli adulti. Scriveva un blog chiamato Gullisc. A 13 accompagnava adolescenti e genitori alla scoperta dei social in un progetto di Nesquik. A 14 era già un nerd conosciuto al punto che MTV News gli ha dedicato una puntata di “Nerd è figo”. A 23 anni Guglielmo Schenardi ha lanciato Rita Personal Data, startup che difende la privacy e aiuta le persone a gestire i propri dati.
Ha raccolto finanziamenti per un milione di euro. Oggi ha quasi 24 anni e vive tra Amsterdam (dove è stata fondata Rita) e Genova dove è nato e cresciuto lui. «Genova rispecchia i miei valori. E’ una città aperta, concreta e laboriosa. Testa bassa e lavorare». Guglielmo è cosi. Passione per la tecnologia e un’adolescenza passata a fare impresa. «Ho organizzato il più grande torneo di calcetto di Genova, coinvolgendo 450 giocatori. Ho importato vino rosé. Ho creato un network di alloggi in affitto per gli studenti: ne ho gestiti più di 80. Ho fatto tanti errori e imparato tantissimo. Uno studente su due vorrebbe fare impresa ma non ci riesce, perché è difficile conciliare studi e impresa».
Partendo da qui e da questa consapevolezza Guglielmo oltre a fondare la sua startup, ha deciso di fare qualcosa per gli altri. Nel 2022 ha lanciato una no-profit. Si chiama Genoa Entrepreneurship School, corsi estivi per insegnare ai più giovani a diventare imprenditori. E ora sta spingendo su un nuovo progetto. È un doppio Master in Startup Creation and Entrepreneurship: permetterà agli studenti di creare la propria startup e ottenere investimenti mentre stanno frequentando un master. «Il master è nato in collaborazione tra l’Università di Genova e la McDonough Business School di Georgetown University, Washington D.C. 20 studenti provenienti da tutto il mondo potranno cosi ottenere una doppia certificazione. Corso full time, taglio pratico, gli studenti potranno lavorare direttamente alla propria idea (ma non è necessario averne una) o fare stage in aziende di venture capital e scaleup grazie a mentori. Gente che ha fondato Sum Up, Klarna o invesitori come Sequoia Capital, GF, Early Bird. Il primo semestre a Washington, il secondo a Genova. Al termine dell’anno accademico presenteranno il loro business agli investitori durante il demo day. Per le idee meritevoli, 10 mila euro per avviare la propria impresa e uffici gratuiti per un intero anno dopo il corso, a Genova. Unico requisito: avere una laurea triennale». Candidature aperte su genoaes.com.
Liceo linguistico, laurea all’ Ecole Supérieure de commerce de Paris, la prima Business School al mondo fondata a Parigi nel 1819, Guglielmo ha frequentato un anno a Londra, uno a Madrid, uno a Berlino. Poi è partito per Shanghai per fare un master ma, arrivata la pandemia, è rientrato. «Da tempo seguo i temi legati alla privacy e alla protezione dei dati, chiedendomi: dove vanno a finire i miei dati? Tutti ne parlano ma nessuno li ha mai visti. Le nostre informazioni personali sono fra le cose più importanti online ma sono disperse nel web e le persone sono spesso all’oscuro di tutto e senza controllo. Con l’arrivo del GDPR abbiamo capito che poteva esserci una svolta. Cosi con il mio ex compagno di corso belga John Arts ho fondato Rita. L’obiettivo: semplificare l’accesso ai dati personali, fornendo un servizio che raccoglie e conserva direttamente sullo smartphone le informazioni delle persone, sparse fra le principali piattaforme. Una volta chiariti i dati su Rita si può richiederne la rimozione alle aziende, in pochi e semplici click. Rispetto ai concorrenti rendiamo i dati visibili e comprensibili agli utenti garantendo la loro totale privacy. Abbiamo lavorato molto sulla tecnologia per poter mostrare i dati senza che noi possiamo né vederli né toccarli” .
Guglielmo Schenardi
Il team di Rita è composto da 8 talenti di 8 differenti nazionalità. Oggi l’App ha più di 100 mila utenti. Il round è stato guidato da Pitchdrive, fondo di venture capital olandese, e ha visto la partecipazione di altri angel investor, come Felix von de Maele (CEO di Collibra) e Hristo Borisov (CEO di Payhawk).
Figlio di farmacisti, il papà è anche esperto di marketing online, Schenardi è il primo di quattro fratelli. Tre sono già all’estero a studiare o a lavorare. Chi a Santiago del Cile, chi in Olanda per un master in Water management.«Siamo una generazione che si lancia, che vuole cambiare il mondo, non solo fare soldi. Amiamo l’ambiente e vogliamo avere un impatto. Ma abbiamo bisogno di ispirazione e di modelli. Arriviamo da un periodo di grande disillusione». Se gli chiedi cosa ha imparato in questi anni di impresa, ti risponde: “A seguire il consiglio di mio padre che dice: “Pensa sempre agli altri. Primo: a quello che vogliono. Secondo: al fatto che non sono come te”.