Il progetto “Città della Scienza 2.0: nuovi prodotti e servizi dell’economia della conoscenza” riceverà 3.116.000 euro dal MIUR per ridare vita all’anima innovativa della città partenopea
La Città della Scienza di Napoli riceverà oltre 3 milioni di euro dal Fondo integrativo speciale per la ricerca con l’obiettivo di portare avanti l’innovazione all’interno della struttura andata fuoco nella tragica sera del 4 marzo 2013. Questo finanziamento è stato messo a disposizione dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ieri ha sottoposto al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) il progetto “Città della Scienza 2.0: nuovi prodotti e servizi dell’economia della conoscenza” per un importo di 3.116.000 euro.
La Fondazione Idis – Città della Scienza
Il rapporto fra il Miur e la Città della Scienza è molto solido e risale alla creazione della Fondazione Idis-Città della Scienza verso la fine degli anni Ottanta. Ad oggi diversi sono i progetti in corso che contrassegnano questa collaborazione, come il science centre, l’officina dei Piccoli, il teatro Galilei e l’incubatore di imprese
L’obiettivo
Lo stanziamento è strettamente connesso alla ricostruzione del polo napoletano fortemente danneggiato da un incendio nel 2013 e sarà inserito nell’apposito accordo di programma, a firma di più Ministeri come il Miur (Ministero dell’istruzione), Mise (Ministero dello sviluppo economico), Mattm (Ministero dell’Ambiente) e il Mit (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) e di diverse amministrazioni territoriali (Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli), che sarà sottoscritto a breve.
Il FabLab e il polo museale 2.0
Il finanziamento approvato servirà a sostenere diverse iniziative, a partire da un FabLab (Fabrication Laboratory) cioè un laboratorio altamente innovativo per la produzione, attraverso strumenti digitali, di oggetti tecnologici e non. Il progetto, che sarà curato dalla Fondazione Idis-Città della Scienza, prevede anche che si lavori alla creazione di servizi innovativi destinati a poli museali 2.0.
Fonte: Comunicato stampa del MIUR