«È tempo di tornare alle nostre radici per quanto riguarda la libertà di espressione». Così recita il post pubblicato pochi minuti fa da Mark Zuckerberg sul proprio profilo Instagram, in cui compare anche un Reel: il Ceo di Meta parla dei cambiamenti per le piattaforme del Gruppo, come Instagram, Facebook e Threads. A un certo punto del discorso l’imprenditore dice che negli ultimi anni i governi e i media «hanno spinto per censurare sempre di più».
Questa scelta di Meta di esporsi sul tema arriva a quattro anni dalle conseguenze dei fatti del 6 gennaio 2021: nei giorni successivi ai disordini a Washington Twitter&Co hanno bannato Trump ritenendolo responsabile di aver aizzato i propri sostenitori. Oggi Zuckerberg sembra invece sempre più disposto a dialogare con la imminente amministrazione repubblicana, con una giravolta che a molti suona contraddittoria.
Perché Zuckerberg ora appoggia Trump?
Nel corso del suo discorso Zuckerberg parla dei sistemi messi in campo da Meta per moderare i contenuti, ma ha anche aggiunto che gli stessi sistemi commettono errori. «Siamo arrivati a un punto in cui ci sono troppi errori e troppe censure». Ecco allora che il Ceo punta a ristabilire un non meglio diritto al free speech sulle piattaforme.
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L’approccio ricorda molto la linea di Musk, quando ha acquisito Twitter nel 2022 per 44 miliardi di dollari. Da paladino globale del free speech, il Ceo di Tesla si è attirato anche parecchie critiche. Zuckerberg poi se la prende con i media tradizionali, a suo dire ostili a Trump fin dalla sua vittoria alle elezioni del 2016.
Ci sarà dunque una semplificazione delle politiche sulla moderazione dei contenuti su Instagram, Threads e Facebook, con l’introduzione dei Community Notes come su X, a partire dagli Stati Uniti. Nel corso del 2024 Trump si era scagliato più volte contro il Ceo di Meta, minacciandolo addirittura di mandarlo in galera. Le cose, però, sono cambiate tanto che alla fine del 2024 ha donato 1 milione di dollari per inaugurational fund di Trump.