La Corte Suprema ha stabilito che TikTok può essere messa al bando dagli Stati Uniti: ha infatti respinto il ricorso che l’azienda, parte del colosso cinese ByteDance, aveva presentato. Secondo il Ceo Shou Zi Chew la norma firmata dal presidente uscente Joe Biden nel 2024 e approvata in maniera bipartisan dal Congresso violerebbe il Primo Emendamento della Costituzione USA. I giudici della Corte Suprema – tutti – non sono però di questo parere.
TikTok: ora che succede?
Domenica 19 è il giorno in cui, se ByteDance non riuscisse a trovare un acquirente non cinese, TikTok verrebbe messa al bando dagli USA. L’azienda ha già fatto sapere che intende “spegnere” il social, nella speranza che qualcosa accada a partire dal giorno seguente. Il 20, infatti, Donald Trump giurerà e diventerà il nuovo presidente USA. Il tycoon ha da tempo cambiato opinione rispetto a TikTok e non si è più espresso a favore di un ban, non per lo meno con i toni del 2020.
Perché gli USA vogliono bandire TikTok?
Negli ultimi anni sono decine le istituzioni pubbliche e private che negli USA hanno imposto ai propri dipendenti il divieto di utilizzare l’app. Trump era stato il primo a proporre un ban nel 2020, negli ultimi mesi della sua presidenza: il timore di Washington è che, essendo ByteDance una società cinese, i dati di milioni di americani (170 per l’esattezza quelli che la utilizzano) potrebbero finire nelle mani di Pechino. La decisione unanime della Corte Suprema di respingere l’appello di TikTok si basa su quelle che sono state definite preoccupazioni ben fondate sui rischi per la sicurezza nazionale.