Substack ha inaugurato il proprio servizio di messaggistica (DM) per gli iscritti alla piattaforma. Come si legge su The Verge, la funzione è disponibile sia sul web sia sull’app. Fondata nel 2017, è diventata famosa soprattutto per le newsletter: durante la pandemia diversi giornalisti hanno deciso di lanciare progetti editoriali, gratuiti o su abbonamento, creando community di lettori su verticali molto specifici.
Perché Substack lancia la funzione di messaggistica?
La possibilità di mandare DM anche su Substack conferma una delle costanti in ambito tech. Nate proponendo un’innovazione, spesso le società del settore finiscono con il copiarsi a vicenda. Di recente abbiamo scritto di Substack per via di una polemica generata attorno a contenuti filo nazisti che i vertici dell’azienda si sono rifiutati di bannare in un primo momento, per evitare quello hanno descritto come un rischio censura.
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Il tech reporter Casey Newton, autore della seguitissima newsletter Platformer e pubblicata su Substack, aveva annunciato che l’avrebbe abbandonata per migrare altrove, protestando contro le linee guida dell’azienda. In realtà non ha mai smesso di pubblicare.
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«I DM – si legge sul post dell’azienda – possono anche essere un vantaggio per i lettori paganti. Dalle impostazioni, è possibile limitare le richieste di DM ai soli abbonati a pagamento o fondatori». Il lancio di questa nuova funzione potrebbe senz’altro servire all’azienda per trattenere gli utenti a bordo. Ma non sarà facile sottrarre pubblico a WhatsApp, una delle app di messaggistica più grandi al mondo. Ci ha già provato Signal, con il supporto di Elon Musk, ma senza successo.