La Commissione europea ha inflitto una delle sanzioni più significative della sua storia a Meta, quasi 800 milioni di euro, per aver trasformato Facebook in una piattaforma di compravendita attraverso strategie considerate anti-competitive. La decisione arriva dopo oltre due anni di indagini e potrebbe ridisegnare il modo in cui i giganti tech integrano nuovi servizi nelle loro piattaforme.
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Perchè l’UE ha multato Meta?
La multa a Meta, annunciata dalla commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, riguarda Facebook Marketplace. La Commissione ha ordinato a Meta di interrompere immediatamente le pratiche contestate. L’azienda dovrà separare il marketplace dalla piattaforma Facebook, evitando l’integrazione automatica, e modificare le condizioni di utilizzo dei dati pubblicitari dei concorrenti. Bruxelles ha anche imposto a Meta di astenersi da pratiche simili in futuro mentre Zuckerberg ha dichiarato che si adeguerà alle richieste.
Che cosa ha rilevato la Commissione?
La Commissione ha individuato due gravi violazioni delle norme sulla concorrenza: una sull’integrazione automatica di marketplace in Facebook, che per Bruxelles ha creato un “vantaggio di distribuzione sostanziale che i concorrenti non possono eguagliare“. Così, ogni volta che un utente accede a Facebook, si trova davanti anche marketplace. Questo significa che Meta sfrutta la sua enorme base di utenti social per garantire al suo servizio di annunci una visibilità che nessun concorrente può ottenere, nemmeno pagando.
La seconda violazione riguarda l’utilizzo dei dati. Secondo Bruxelles, Meta ha imposto condizioni commerciali inique agli altri fornitori di servizi di annunci che pubblicano sulle sue piattaforme. In questo modo, l’azienda può utilizzare le informazioni generate dai concorrenti “a esclusivo vantaggio di Facebook Marketplace”, rafforzando ulteriormente la sua posizione dominante nel settore. Meta può studiare le strategie pubblicitarie dei concorrenti e utilizzare queste informazioni per migliorare il proprio servizio.