«Ho scelto di non andare all’università per fare all in su YouTube. All’epoca era davvero una scommessa. Ho aperto partita IVA, mi ci sono messo e alla fine, mentre imparavo, mi dicevo che tanto valeva raccontarlo». Marcello Ascani, classe 1997, è uno degli youtuber della prima generazione. Il suo video d’esordio è stato pubblicato a Capodanno 2013. «Ho messo disegni per un anno e poi ho iniziato a raccontare la mia vita». Più di dieci anni dopo, e con quasi 160 milioni di visualizzazioni per i suoi contenuti, non ha collezionato soltanto esperienza in ambito creativo e di comunicazione. Nel 2021 ha fondato Flatmates, agenzia di influencer marketing e contenuti editoriali, lanciata insieme a Gummy Industries. Di recente Cosmico – startup fondata da Francesco Marino, Matteo Roversi e Simone Tornabene, che abbiamo raccontato con questa intervista – ha acquisito il 55% Flatmates per oltre 2 milioni di euro.
Marcello Ascani, la passione per chi fa impresa
Nell’ultimo decennio Marcello Ascani ha coltivato la propria community su YouTube, martellando su determinati contenuti. Finanza personale e imprenditoria. Di recente è anche entrato nei quartieri generali di alcune delle più importanti aziende innovative italiane. «Ciascuna di queste interviste mi ha dato un punto di vista diverso: ogni imprenditore ha elementi di forza differenti. A Bending Spoons, per esempio, sono bravissimi nei processi; a Satispay ho capito che il superpotere è la capacità di raccogliere soldi per giocare una partita internazionale. Mi piacciono i tecnicismi, capire come le aziende hanno scalato».
In un periodo non facile per chi lavora sui social e per la reputazione pubblica degli influencer ci siamo confrontati con Marcello Ascani sul profilo base del suo mestiere. «Lo youtuber è un libero professionista, in alcuni casi con gli steroidi. Alcuni hanno una struttura societaria, ma li reputo dei mega liberi professionisti. Il passaggio a imprenditore significa lavorare poi su una macchina che eroga servizi».
Conoscendo a lungo il mercato Marcello Ascani ha infatti fondato Flatmates, le cui quote di maggioranza sono state vendute a Cosmico. «L’opportunità di fondarla era sotto i miei occhi. Non sapevo nulla di pubblicità all’inizio, ma piano piano scoprivo come funzionavano le agenzie e notavo inefficienze. I brand non conoscevano i creator e così ho pensato a un soggetto che sapesse parlare entrambi i linguaggi».
Marcello Ascani è abituato a raccontare vari aspetti della propria carriera professionale. E infatti lo ha fatto pubblicando un vlog in occasione dell’acquisizione da parte di Cosmico delle quote di maggioranza della sua agenzia. «È stato l’ingresso di un socio molto importante. Li abbiamo conosciuti perché siamo diventati vicini d’ufficio. Siamo simili per cultura, lavoriamo da remoto e abbiamo uno stile di management allineato».
Conviene fare lo youtuber nel 2024?
Posto che lo youtuber non può più essere considerato un lavoro nuovo, si continua a discutere su regole per chi pubblica contenuti online tramite sponsorizzazioni e accordi con aziende. Su questo Marcello Ascani ha un’idea precisa rispetto alla deterrenza dei regolamenti. «Non puoi costringere le persone a essere oneste. Se uno vuole agire in maniera disonesta lo farà a prescindere. Il mestiere del creator significa nella maggior parte dei casi fare pubblicità. Per quanto mi riguarda, la deontologia è la stessa della pubblicità: niente pubblicità ingannevole, non promuovo per la mia audience nulla che non utilizzerei. Se tradisco l’audience perderei la community».
E poi una puntualizzazione su influencer e content creator. «I primi sono VIP, pubblicano contenuti brevi, come foto, senza aggiungere grande valore. I content creator credo siano meno vittime del pregiudizio e forse è anche per questo che sono meno famosi». Tra le sue attività online, Marcello Ascani cerca di trasmettere gli attrezzi giusti per aprire un canale YouTube nel 2024. «Ci sono un sacco di argomenti da affrontare. Basta esplorare le materie scientifiche o scorrere i corsi universitari. Di urbanistica che si trova in giro, ad esempio? Più andiamo avanti nel tempo più sarà difficile emergere. I social del resto sono cambiati perché da TikTok non hanno più l’obiettivo di connettere persone, ma di competere con Netflix e la tv».