Medical Microinstruments – MMI – ha annunciato la chiusura del round Serie C da 110 milioni di dollari. La startup italo americana, di cui già vi abbiamo raccontato in occasione dell’operazione da 75 milioni di dollari nel 2022, è specializzata in microchirurgia robotica. L’investimento è stato guidato da Fidelity Management & Research Company. La scaleup è nel portfolio di Panakès Partner, società di venture capital che abbiamo raccontato con l’intervista a Diana Saraceni.
« In un contesto di investimenti in calo nella robotica medica, questo sostegno rafforza la nostra fiducia in una nuova soluzione meno invasiva per la chirurgia aperta, un mercato significativo che può trarre vantaggio dai più piccoli microstrumenti da polso», ha dichiarato Mark Toland, Ceo di MMI.
Di cosa si occupa Medical Microinstruments
Fondata a Pisa nel 2015, Medical Microinstruments ha sviluppato la prima piattaforma robotica per la microsutura in chirurgia aperta con microstrumenti da polso. La soluzione offre al chirurgo lo scaling del movimento e la riduzione del tremore con l’obiettivo di facilitare le procedure esistenti e di consentire nuove applicazioni nel campo della microchirurgia. La società prevede che il mercato delle procedure microchirurgiche robotiche crescerà da 3 milioni a 22 milioni all’anno entro il 2028.
Grazie alla sua tecnologia, i chirurghi saranno in grado di realizzare anastomosi in vasi e nervi molto piccoli, con applicazioni nel post-oncologico (linfedema), nella ricostruzione di traumi, nell’oftalmologia, nel trapianto di organi e nella chirurgia pediatrica. Stando alla stessa scaleup, il round serie C da 110 milioni di dollari rappresenta il più grande mai chiuso nel settore della microchirurgia.
I nuovi fondi sosterranno la commercializzazione del sistema chirurgico Symanini. Serviranno inoltre ad accelerare le capacità tecnologiche avanzate e consentiranno a MMI di scalare le proprie capacità operative a livello globale. Nel complesso l’azienda ha raccolto oltre 200 milioni di dollari.