La galleria di personaggi scelti da Nature come “people who helped shape science in 2024″ contiene scienziati affermati ma anche un economista visionario, un’avvocata per il clima, una detective che snida le frodi nascoste nella letteratura scientifica fino ad una studentessa di dottorato che ha ottenuto il più grande aumento nel salario per i dottorandi canadesi. Mentre gli ambiti di lavoro degli scienziati spaziano dalla fisica della misurazione superprecisa del tempo all’analisi dei campioni lunari, dal trattamento delle malattie autoimmuni alla caccia ai nuovi virus, dalle previsioni climatiche basate sull’AI alla misura dell’espansione dell’Universo, vorrei soffermarmi sulle personalità (anche non propriamente scientifiche) che sono state scelte per l’impatto sociale della loro opera.
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Chi sono le persone che hanno aiutato la scienza nel 2024 secondo Nature?
Comincio da Kaitlin Kharas, specializzanda in oncologia pediatrica, che ha guidato fino alla vittoria la campagna Support Our Science (SOS) nata nel 2022 per chiedere al governo di aumentare i salari degli studenti di dottorato e dei giovani ricercatori (i cosiddetti PostDoc). Si tratta di un annoso problema che affligge i dottorandi ed i giovani ricercatori precari quasi ovunque. Il costo della vita sale ma gli stipendi, fissati a livello nazionale rimangono fermi. SOS ha organizzato diverse manifestazioni di protesta che hanno coinvolto tutta la comunità della ricerca canadese. Kaitlin è stata ricevuta dalla ministra delle finanze e ha potuto esporre i suoi argomenti volti a rendere l’inizio della carriera più equo ed inclusivo. Alla fine, è arrivata la decisione di aumentare i salari cha hanno fatto registrare un vero balzo: le borse di dottorato, che variavano tra 20mila e 35mila dollari canadesi, sono state uniformate a 40mila dollari canadesi all’anno, mentre le posizioni PostDoc, che ora percepiscono 40mila dollari canadesi, avranno un salario aumentato a 70mila. Inoltre ci sarà un significativo aumento nel numero delle posizioni sia nei programmi di dottorato, sia nei postdoc. Grazie all’azione di SOS, il Canada ha deciso di investire nel futuro. Kaitlin Kharas non beneficerà del risultato che ha ottenuto, ma la cosa non scalfisce la sua soddisfazione. Sapeva di condurre una battaglia per conto terzi ed il suo successo è quello di tutta la ricerca canadese.
La scienziata a caccia di frodi scientifiche
Anna Abalkina è un altro esempio di scienziata che si batte per una causa che non è direttamente connessa alla sua carriera. Nel 2010, mentre faceva il dottorato in economia internazionale alla Università finanziaria di Mosca, si è accorta che, in una tesi di dottorato, erano stati copiati due suoi articoli senza che fosse fatto alcun riferimento al suo lavoro. In altre parole, l’autore della tesi li aveva fatti passare come farina del suo sacco. Stupita, Anna aveva protestato con l’Università che aveva rilasciato il dottorato insistendo fino a farlo cancellare. Accortasi di non essere un caso unico, divenne parte di Dissernet una rete di accademici e giornalisti russi che ha trovato centinaia di casi di plagio all’interno di tesi di dottorato, riuscendo a farle revocare.
Decisa a fare l’economista, ha iniziato il percorso che l’ha portata in banche italiane e tedesche dove, esaminando la letteratura, ha scoperto che le frodi scientifiche erano ovunque. Anna Albalkina stava scoprendo gli effetti perversi dei giornali “predatori”. Dal momento che gli scienziati vengono valutati anche in base al numero di articoli che pubblicano, sono nati giornali poco seri (catalogati come predatori) che accettano di pubblicare (a pagamento) articoli senza averne controllato il contenuto. Questo ha aperto il campo alle paper mills, letteralmente fabbriche di articoli che usano l’AI per riscrivere articoli di altri senza, ovviamente, riconoscere gli autori originali, oppure per inventare di sana pianta studi mai fatti. In questo modo scienziati disonesti possono mostrare di avere scritto molti articoli ed aspirare a promozioni. La difficoltà a distinguere il vero dal falso, l’ha convinta a dedicarsi alla guerra alle frodi scientifiche. Il suo lavoro ha smascherato diversi schemi fraudolenti e ha portato a centinaia di ritrattazioni che Anna pensa siano solo la punta dell’iceberg. Di sicuro, le resta ancora molto da fare.
Un caso (di successo) per la giustizia climatica
Un’altra personalità assolutamente non banale è Cordelia Bahr, una avvocatessa svizzera che, avendo notato che le ondate di calore estive sono particolarmente letali per le signore anziane, ha trovato un appiglio legale e ha trascinato in giudizio il governo svizzero per violazione dei diritti umani presso la Corte europea per i diritti umani. Il caso KlimaSeniorinnen era iniziato nel 2016 quando l’avvocatessa, in rappresentanza di 2.500 anziane signore, si era rivolta al tribunale svizzero dicendo che il governo non faceva abbastanza per proteggere le fragili signore dal grande caldo. Dopo avere perso la causa e l’appello nel tribunale federale, nel 2020 Cordelia aveva deciso di rivolgersi alla Corte europea per i diritti umani che, nell’aprile di quest’anno, le ha dato ragione decretando che la Svizzera non aveva ottemperato agli obblighi che aveva sottoscritto firmando la convenzione di Parigi del 2015. È un passo importante nel mondo della giustizia climatica perché costituisce un precedente al quale si ispireranno le cause già in corso sulle conseguenze del cambiamento climatico per la salute della popolazione, con particolare attenzione ai più fragili.
Il banchiere dei poveri
Un altro personaggio che ha cambiato (in meglio) la vita di moltissime persone è Muhammad Yunus, il banchiere dei poveri, inventore dei microprestiti al femminile che hanno permesso a innumerevoli donne del Bangladesh di iniziare una attività per uscire dalla povertà. Yunus ha avuto numerosi riconoscimenti internazionali, compreso il Nobel per la pace nel 2006, e gode di un tale rispetto in Bangladesh che, quando, ad agosto, continue dimostrazioni hanno portato alla caduta del governo, gli è stato chiesto di guidare il paese in questo difficile momento di transizione. Sa che non sarà facile, ma non si è tirato indietro. Quattro storie per quattro grandi problemi scientifici e sociali, difficile scegliere la più interessante. Di sicuro tutte hanno qualcosa da insegnarci