«L’anno scorso abbiamo cercato disperatamente di recuperare la domanda, accogliendo 100mila nuovi membri. Purtroppo ora è chiaro che, nel farlo, abbiamo ampliato eccessivamente il nostro team negli ultimi sei mesi. Ora dobbiamo prendere decisioni difficili per ridurre i costi di circa il 20%, il che avrà un impatto su alcuni membri del nostro team. Me ne assumo la piena responsabilità». Con un lungo post pubblicato su LinkedIn il Ceo di Zoe Jonathan Wolf ha annunciato che la healthtech UK, tra le società più in vista nel settore Oltremanica, sta per dare il via a una riorganizzazione aziendale, con licenziamenti in arrivo.
Su StartupItalia abbiamo seguito l’impennata dei layoff registratasi a gennaio 2024, con oltre 45mila persone mandate a case dalle tech company in tutto il mondo. A inizio anno sembrava di essere di fronte a una riedizione del 2023, l’anno dell’efficienza come lo ha definito da Mark Zuckerberg per riassumere il massiccio taglio dei costi effettuato dalle Big Tech e non solo. Il primo trimestre 2024 si è tuttaiva chiuso con un marcato calo dei licenziamenti (a marzo 4mila).
Cosa fa la startup Zoe
Zoe è una azienda che si occupa di nutrizione personalizzata con l’obiettivo di migliorare la salute delle persone. Fondata nel 2017, ha raccolto quasi 90 milioni di dollari. La società vende kit di test del microbioma intestinale per 300 sterline (oltre 350 euro) e un abbonamento mensile a un’app di consulenza e monitoraggio della dieta. Il costo non è basso e potrebbe essere questa una delle ragioni dell’elevato tasso di abbandono segnalato anche da Sifted.
Diversi dottori hanno infine denunciato che in alcuni casi il sistema di Zoe produrrebbe diagnosi sbagliate. «Nonostante questa difficile decisione – prosegue nel post LinkedIn il Ceo riferendosi al taglio dei costi – siamo anche molto più fiduciosi in ciò che stiamo costruendo rispetto a un anno fa».