Ancora una reincarnazione per un form factor collaudato. Succede lo stesso coi wearable: perché Seoul è alla ricerca della perfezione
Non c’è aria di rivoluzione all’evento Galaxy Unpacked di Samsung, ma di costante evoluzione: una volta ad agosto si lanciava il Note, ora tocca ai foldable visto che il Note si è reincarnato nei Galaxy S. Non fa eccezione questo 2022, in cui assistiamo al lancio della quarta generazione di device pieghevoli disegnati in Corea: a ben vedere è un risultato rimarchevole, visto che di fatto Samsung è l’unico marchio globale ad aver lanciato, distribuito e venduto al pubblico dei foldable con costanza e impegno. Ora tocca a Z Flip4 e Z Fold4, assieme a due nuovi Watch5 e un paio di auricolari chiamati Galaxy Buds 2 Pro: ecco cosa Samsung ha lanciato oggi 10 agosto a Londra.
Il nuovo Z Fold4
A una prima occhiata la verità è che forse non riuscireste neppure a distinguere il vecchio dal nuovo: in realtà, ve lo possiamo confermare dopo averli potuti provare in anteprima, la differenza al tatto c’è. Il nuovo Z Fold4 di Samsung è cambiato soprattutto nelle piccole cose: cornici più sottili per lo schermo frontale da 6,2 pollici, qualche millimetro in più di larghezza per entrambi i display (quello interno ora ha una diagonale da 7,6 pollici con un rapporto di forma quasi quadrato: 21,6:18), profilo più arrotondato per i fianchi. Non c’è una differenza enorme in termini di misure, ma con uno Z Fold4 tra le mani vi sembrerà di impugnare uno smartphone più compatto di quanto non sia in realtà: il peso resta importante, 263 grammi, ma in linea con la categoria.
Il concetto di base è rimasto lo stesso: abbiamo un dispositivo che da chiuso ricorda un classico smartphone candybar (per capirci: quelli che abbiamo usato fino a oggi), ma che aperto si allarga per diventare una sorta di tablet che meglio si presta al lavoro multitasking – anche grazie a un software decisamente sviluppato in questo senso. Il Fold è un telefono pensato per chi lavora ed è spesso in giro: la compatibilità con la S-Pen lo rende adatto anche all’input di scrittura (e in questo senso Samsung fa sapere che la resistenza del display organico interno è ancora migliorata), ampliandone le possibilità e dando vita a un prodotto che al momento è praticamente unico sul mercato.
Schermo interno ed esterno sono entrambi molto buoni: anche quello maxi e pieghevole arriva a 120Hz di refresh variabile (occhio che non tutte le app supportano questa frequenza), c’è più luminosità e maggiore qualità complessiva nell’esperienza d’uso. Ovviamente il massimo è quando si può sfruttare il sistema di piegatura: per esempio, per guardarsi un film senza aver bisogno di supporti per lo smartphone basta flettere la cerniera per approfittare di una modalità libretto che viene comoda in aereo o in treno. Il meccanismo di apertura non pare molto cambiato rispetto al 2021: sempre di buona qualità, genera comunque quella leggera piega che si avverte al tatto e alla vista ma che non rovina in modo definitivo l’esperienza complessiva.
Il blocco della fotocamera posteriore, la principale, è di fatto quello che abbiamo visto sul Galaxy S22+: fotocamera wide da 50 megapixel con dual-pixel e OIS, ultrawide da 12 megapixel e uno zoom ottico 3x da 10 megapixel con stabilizzazione ottica, il tutto con lenti abbastanza luminose (f1.8 sulla wide) e pixel maggiorati per migliorare le performance anche con poca luce. Sulla carta, se sensori e lenti saranno esattamente gli stessi, si tratta quindi di un buon cameraphone: non il migliore sulla piazza, ma davvero niente male viste le sue altre qualità.
Sul frontale c’è un modulo per i selfie da 10 megapixel, così come ce ne è un altro da 4 megapixel incastonato nel display interno: quest’anno, dice Samsung, il lavoro di mimetizzazione per renderlo realmente quasi-invisibile è stato ancora più intenso che in passato, sfruttando una nuova matrice dei pixel che lo sovrastano. C’è da dire che è veramente impressionante come la parte del display che copre il sensore fotografico riesca a mascherare la sua presenza quando non è impiegato: non è ancora possibile dire che sia invisibile, ma siamo sulla buona strada.
Altre novità importanti da segnalare sono senza dubbio la certificazione IPx8, che quindi garantisce di più rispetto alla durevolezza e alla longevità del device, e l’adozione del nuovo processore Snapdragon 8+ Gen 1. Nel complesso, grazie alla specifica versione di Android (12L) pensata per questi dispositivi, alle novità introdotte nell’interfaccia One UI (4.1.1, in attesa della One UI 5.0) che ora prevede anche una barra delle app sullo schermo grande (come quella di Windows) così da rendere più semplice destreggiarsi, al lavoro svolto con chi sviluppa le app (Microsoft, Google, Netflix ecc) per renderle comode da usare sul maxi-schermo, il Fold4 sembra davvero un bel prodotto. Maturo quanto basta: per il 2022 almeno.
Lo Z Flip4 è il Flip che aspettavamo
Il modello dello scorso anno era solo il secondo di questa serie: il Flip, il foldable compatto di Samsung, aveva scelto di saltare il 2 e atterrare sul 3 per rimettersi in pari col fratello maggiore. A dirla tutta, però, sembrava comunque un passo indietro all’altro modello. Quest’anno, pare proprio che Samsung abbia voluto rimettere le cose a posto: il nuovo Flip è più potente ma monta un processore meno energivoro, ha una batteria più grande, e come il Fold4 lavora soprattutto sull’affinamento di dettagli e funzionalità per offrire un risultato pienamente soddisfacente ai suoi futuri acquirenti.
Che cosa cambia: soprattutto piccole cose, come il design dei bordi (proprio come sul Fold) o quanto le lenti delle fotocamere (non) sporgono dal corpo principale. Soprattutto, Samsung fa sapere di aver affrontato la questione energia: il Flip4 monta proprio come il fratello lo Snapdragon 8+ Gen 1, garanzia di potenza ed efficienza, e in più dispone di una batteria più consistente da 3.700mAh che unita alla ricarica rapida (30 minuti per il 50 per cento con un caricabatterie da 25W, come sul Fold4) dovrebbe cambiare decisamente le carte in tavola per questo smartphone a conchiglia. Il display principale resta un 6,7 pollici FHD+, anche in questo caso con refresh adattativo da 1 a 120Hz.
Molta cura è stata disposta anche nel software: l’app fotocamera ora permette di scattarsi selfie anche inquadrandosi col display esterno da 1,9 pollici, che inoltre è sempre più utile visto che si può rispondere ai messaggi direttamente dalle notifiche senza neppure dover aprire lo Z Flip4. Inoltre, i temi applicati all’interfaccia si allargano anche al display esterno: in altre parole, finalmente non è più semplicemente un secondo display montato a bordo, bensì un componente fondamentale per capire come questo smartphone è pensato e progettato per il suo utilizzo.
Più che sul multitasking, il Flip4 punta sul passaggio da aperto a chiuso in scioltezza: iniziate a scattare foto o registrare video in una modalità e passate all’altra, oppure approfittate della cerniera che resta aperta a quasi qualsiasi angolazione per avviare una diretta su IG e tenere d’occhio la chat. Anche su questo aspetto è stata avviata una collaborazione con Meta per ottimizzare tutte le sue app (Facebook, Instagram e Whatsapp) sul Flip: che inoltre monta pure una nuova fotocamera principale da 12 megapixel (più luminosa e con pixel maggiorati) e condivide la certificazione IPx8 che non guasta.
Rispetto al Fold, lo Z Flip4 si concede di più alla moda: esiste la possibilità di scegliere tra molti colori e persino combinazioni personalizzate (ma se doveste sceglierne uno, tenete d’occhio quello Blue che è davvero notevole dal vivo). Il modello di quest’anno pare decisamente più riuscito di quello del 2021: se, come accaduto lo scorso anno, ci saranno più avanti belle offerte economiche per l’acquisto (qualche offerta a volantino, per capirci) allora potrebbe darsi che il Flip4 abbia una diffusione e una penetrazione decisamente superiore a quanto fin qui han fatto i foldable. Potrebbe essere il primo pieghevole di massa, anche grazie a un peso di 187 grammi che è inferiore a parecchi candybar, sebbene questa tecnologia sia ancora molto giovane e richieda comunque un po’ di cura per essere usata ogni giorno con costanza.
Watch5 si fa Pro, e le Buds2 pure
Design che vince non si cambia: anche il nuovo Watch5 non è poi molto diverso esteticamente dal predecessore, sebbene in questo caso ci siano parecchie novità dentro la cassa che vale la pena sottolineare. Iniziamo dalla batteria, cresciuta in capacità del 13 per cento su entrambi i modelli da 40 e 44mm (le due diverse dimensioni disponibili, dal peso rispettivamente di 28,7 e 33,5 grammi) e che dovrebbero garantire ben oltre la giornata lontano dalla presa così da rendere funzionale l’utilizzo di questo indossabile, e passiamo al vetro zaffiro davanti al display. Se poi tutto questo non vi basta, ecco che Samsung sforna un Watch5 Pro: cassa da 45mm in titanio per 46,5 grammi di peso, un nuovo cinturino in metallo regolabile molto interessante, vetro zaffiro ultra-resistente (circa il doppio del Watch5), e soprattutto fino a 80 ore lontano dalla presa di corrente e tutta una serie di funzioni dedicate a chi fa tanta attività all’aria aperta.
Un aspetto interessante è l’affinamento dei sensori: il Watch5 permette di eseguire un ECG con i sensori ottici ed elettrici di bordo (è stata ampliata la misura di questi sensori per renderli più precisi), misura la pressione arteriosa e pure l’ossigenazione del sangue. Naturalmente non parliamo di un dispositivo medico, ma si tratta senza dubbio di una serie di funzioni che possono venire comode per comprendere appieno e in modo costante il nostro stato di salute: a questo si unisce la capacità di misurare l’indice di massa corporea (comprensivo di indicazioni sulla massa ossea), un sistema di valutazione della qualità del sonno che si evolve ulteriormente quest’anno e che permette anche di fornire indicazioni sulla respirazione notturna (se russate, se soffrite di apnee ecc). Da questo punto di vista il Watch 5 è un prodotto tra i più completi su piazza.
Tra i due nuovi Watch, comunque, il Pro è senz’altro il più interessante: non tanto perché Samsung lo proponga agli sportivi, quanto perché con l’impiego di materiali pregiati e la batteria maggiorata diventa uno smartwatch assai funzionale. 80 ore lontano dalla presa significa un weekend in vacanza senza ricaricarlo (provate a fare lo stesso con altri indossabili che montano WearOS di Google), titanio e vetro rinforzato significano graffi e altri inestetismi ridotti al minimo. Certo, volendo lo potrete usare anche per caricare le vostre mappe personalizzate e tracciare il vostro trekking per 20 ore consecutive col GPS attivo: ma se siete davvero interessati a questo tipo di sport, forse la vostra prima scelta non sarà un Samsung. Allora il Pro va scelto per le sue capacità nella vita di tutti i giorni, più che per la possibilità di tanto in tanto di una sgambata in campagna.
Infine, le Buds2 diventano anche loro Pro: qui Samsung ha lavorato soprattutto sul renderle più comodamente indossabili, con un volume complessivo degli auricolari calato del 15 per cento e molto lavoro svolto per aumentarne l’ergonomia. Tre i microfoni a bordo, opportunamente piazzati per migliorare la qualità dell’ANC (Active Noise Cancelling: la cancellazione del rumore ambientale) così come per migliorare la qualità della voce in chiamata. Ridisegnato anche un particolare fondamentale: per misurare correttamente il rumore generato da vento e correnti d’aria è stato allargato il condotto che mette in collegamento l’interno con l’esterno delle cuffie, allo scopo di ridurre il fastidio che si può incontrare in alcuni contesti proprio a causa del fruscio. Da sottolineare anche come Samsung si aggiunga alla schiera delle aziende che ha sviluppato un proprio algoritmo di compressione e trasmissione tra smartphone e cuffie true wireless: se combinerete Buds2 Pro con un Galaxy recente, potrete godere di un collegamento a 24bit che dovrebbe migliorare la qualità generale dell’audio in cuffia – compresa una modalità spaziale 5.1 o 7.1 che si aggiunge al classico stereo 2.0.
Quanto costano Z Flip4, Z Fold4, Watch5 e Galaxy Buds2 Pro
Ci sono un po’ di novità da segnalare quest’anno per quanto attiene le matrici dei prezzi in casa Samsung. L’azienda coreana ha finalmente deciso di abbandonare l’ormai datato concetto dei bundle, pacchetti di vendita che mettono assieme diversi device per ingolosire l’utente ma che poi spesso non si traducono in effettivo utilizzo di tutti i prodotti: in altre parole, se compro uno Z Fold4 non è detto che sia interessato a delle cuffie – magari le ho già e non voglio cambiarle, magari non le uso. Meglio, insomma, offrire vantaggi tangibili di altro tipo: ed è esattamente ciò che Samsung offre a chi per primo ordinerà i nuovi smartphone, da oggi 10 agosto fino al 25 agosto.
Partiamo dal Fold4. Quest’anno il prezzo di attacco è di 1.879 euro per la versione 12+256GB, ma senz’altro converrebbe optare per la 12+512GB a 1.999 euro per andare sul sicuro: non c’è un margine tanto ampio da giustificare il risparmio, e per un dispositivo votato alla produttività come il Fold vale senz’altro la pena immaginare un po’ più di storage. Sul sito Samsung, infine, sarà disponibile anche il taglio da 1 terabyte di storage: lì però tocca sborsare 2.249 euro, non bruscolini insomma. Ordinando lo smartphone subito, inoltre, si otterrà 1 anno di Samsung Care+ (ovvero: copertura in caso di rottura dello schermo), e a seconda di dove si ordina il device si potranno ricevere 6 mesi di abbonamento a DAZN o 12 mesi di Netflix.
Le stesse offerte, che come vedete comprendono contenuti da fruire sullo schermo più che accessori, valgono anche per il Flip4. Quest’ultimo costa un po’ meno: 8+128GB valgono 1.149 euro, ma vale la pena optare subito per la versione 8+256 a 1.199 euro. Esiste anche la variante 8+512, ma in questo caso ci vogliono 1.329 euro. Da non sottovalutare, per entrambi gli smartphone, l’operazione di trade-in messa in piedi da Samsung: se si decide di permutare il proprio vecchio telefono con un nuovo Flip o Fold entro il 25 agosto, si otterranno subito 150 euro di sconto, più successivamente l’eventuale differenza se la valutazione del prodotto risulterà superiore a questo valore. Interessante che l’offerta non sia limitata al solo sito Samsung: anche alcuni punti vendita fisici aderiscono all’iniziativa e, in ogni caso, i dettagli sulla promozione saranno disponibili nell’apposita sezione sul sito ufficiale dell’azienda coreana.
Le Galaxy Buds2 Pro costano invece 229 euro: chi le ordina subito riceverà in omaggio un caricabatterie wireless, e come in tutti i casi precedenti queste promozioni andranno riscattate tramite il programma fedeltà Samsung Members.
Infine i Watch5. Si parte da 299 euro per la versione 40mm con la sola connettività WiFi, 329 euro se preferite la cassa da 44mm: se poi preferite aggiungere anche la connessione cellulare (tramite e-SIM) dovrete aggiungere 50 euro ai prezzi precedenti, quindi rispettivamente 349 euro e 379. Il Pro costa un po’ di più: 499 euro la versione WiFi, 549 euro la versione LTE, ma son soldi probabilmente ben spesi per un dispositivo che tra materiali impiegati e funzioni dovrebbe far compiere alla categoria un salto in avanti significativo. In questo caso l’offerta di pre-ordine fino al 25 agosto comprende un paio di cuffie Galaxy Buds Live: tutto sommato una scelta sensata, pensando a chi magari con questo orologio ci andrà in palestra e potrà ascoltare la propria musica in cuffia durante gli esercizi.
Tutto quanto annunciato oggi da Samsung sarà immediatamente disponibile per l’acquisto: fisico, per esempio nei grandi negozi di elettronica, o digitale sulle varie piattaforme online. Naturalmente, sul sito ufficiale di Samsung è possibile optare per le versione personalizzate dei Watch5 (variando colore, cassa, cinturino ecc) o combinazioni di colori particolari se si acquista un Flip4.