L’opera indie della francese 1P2P. Da Google Stadia alla next gen
Giocare a Young Souls non richiede per forza avere due pad in salotto. Il cooperativo lanciato prima su Google Stadia e da alcuni giorni disponibile anche su Xbox Series X/S (e pure sulla libreria del Game Pass) è godibilissimo in single player. Passare da Jenn e Tristan o viceversa è immediato e dà quella varietà al gameplay senza risultare meccanico o noioso. Eppure non possiamo non consigliarvi di affrontare il videogioco sviluppato dalla software house indie 1P2P, di stanza in Francia, con al vostro fianco un amico, un fratello, una sorella, insomma la vostra anima gemella (in console).
Il videogioco è un RPG a scorrimento orizzontale, che mescola una buona narrazione a dinamiche picchiaduro in ambienti (stanze) non così ampie, dove i nemici vengono evocati a ondate. Il nostro compito è eliminarli uno dopo l’altro, saltando, scivolando e trovando i punti deboli di quei dannati goblin. Disponibile con sottotitoli in italiano, Young Souls è un eccellente prodotto indie che brilla per la grafica, curata e originale, e una ricchezza degli ambienti di gioco nei quali possiamo interagire con NPC, oggetti e altri elementi.
A molti la trama potrebbe ricordare quella di Trollhunters, il capolavoro di Guillermo del Toro disponibile su Netflix (e di cui avevamo pure recensito il titolo per PlayStation 4). Anche in Young Souls c’è un mondo sotterraneo, fatto di orribili mostri e nemici, pronti a devastare il mondo di superficie dove i bruciacchiati – così apostrofano gli umani – vivono all’oscuro dei diabolici piani architettati pochi metri al di sotto dei loro piedi. All’inizio non conosciamo molto dei protagonisti: Jenn e Tristan sono due gemelli che incontriamo nel pieno di una battaglia, in cui avanziamo con un rapido tutorial. Fino a un boss evidentemente imbattibile: a quel punto la storia si riavvolge e aggiunge un capitolo che prende il via settimane prima che il mondo andasse a rotoli.
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Jenn e Tristan sono ribelli, pieni di abilità e, come accade con i gemelli, legati da un’intesa speciale. Non che non litighino, eh: si pizzicano ogni volta. Uno ha la mania di collezionare libri – quando ormai le persone leggono solo ebook – e l’altro non può fare a meno di accumulare scarpe da tennis. Abitano in una casa molto grande, adottati da quello che ancora non sanno se definire o meno il loro padre. Il professore è uno scienziato piegato sulle proprie ricerche, impegnato in una missione che lo tiene lontano da qualsiasi altra attività quotidiana, come mangiare. Le cose cambieranno alla svelta.
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Young Souls è un RPG divertente e sfidante, che poggia su una storia non sorprendente, ma che acchiappa grazie anche alle cinematiche poste tra una fase di gameplay e l’altra. Gli scontri avvengono all’arma bianca e, nemico dopo nemico, è facile prenderci la mano. L’elemento ruolistico del titolo è appagante e, se giocato in coppia, sa regalare la giusta adrenalina che ci si aspetta in un titolo arcade. A impreziosire il tutto c’è una storia magica e i dialoghi ben scritti tra due adolescenti che non hanno proprio peli sulla lingua.
A livello grafico il lavoro su Young Souls è stato davvero egregio. Non siamo di fronte soltanto ad atmosfere ricercate, con un’attenzione ai dettagli; contano anche la regia accurata nell’accompagnarci alla scoperta di questi mondi, con inquadrature ai limiti dei film d’animazione. Non sentiremo i dialoghi, che si possono soltanto leggere, ma l’audio design completa un’opera indie che merita davvero di essere giocata.