Il Re Scimmia sulle orme del peramele più famoso del mondo dei videogiochi
Per i più, un eroe dalle proporzioni scimmiesche, che vola su una nuvoletta dorata e combatte servendosi di un bastone magico che si allunga a piacimento, è tutto frutto della fantasia di Akira Toriyama, il mangaka che ha fatto fortuna con la saga di Dragon Ball. Non è proprio così: come tanti altri artisti, anche il maestro Toriyama ha saccheggiato bonariamente un racconto cinese molto noto nell’estremo Oriente, “Il Viaggio in Occidente”, che ha per protagonista un monaco che appunto ricorda una scimmia, si serve di un bastone allungabile e cavalca una nuvola. L’impatto che ha avuto quell’opera sull’immaginario globale è insomma evidente, anche in campo videoludico, dove si attende il promettente Black Myth: Wukong, previsto per il 2023. Nell’attesa, possiamo intrattenerci con il prodotto di una giovanissima startup spagnola, A tale of games, che ha fatto debuttare il suo primo titolo in tempo per Natale: Wukong.
Wukong, la colorata avventura di Re Scimmia
Non sfrutterà le potenzialità ancora tutte da appurare dell’Unreal Engine 5 come il titolo, quasi omonimo, dei ragazzi di Game Science e nemmeno si vuole porre nella scia di Black Myth: Wukong, proponendo meccaniche più affini a un pubblico decisamente più giovane, ma anche Wukong è a suo modo piuttosto interessante.
Leggi anche: I Puffi Missione Vilfoglia, un po’ Luigi’s Mansion, un po’ Kena
Siamo infatti dalle parti di un platform 3D molto lineare che segue le orme un po’ di Crash Bandicoot (a proposito, letta la nostra recensione di Crash Bandicoot 4?) un po’ di Super Mario 3D World (inutile dirvi che abbiamo pronta la recensione, per chi non lo conoscesse). Alterna insomma sequenze in cui dovremo percorrere corridoi in profondità, allontanandoci dallo schermo del televisore, ad altre a scrolling tipicamente orizzontale.
Leggi anche: Super Sami Roll, la japan culture più pop in un videogame
Anche il moveset del nostro eroe rimanda inevitabilmente al peramele più noto in ambito videoludico: fatta eccezione per gli attacchi a base di bastone, infatti, Re Scimmiia si può avvitare su se stesso: dov’è che lo avevamo già visto? Ogni stage ospita 3 pergamene e 3 dragoni di Giada, nascosti più o meno malignamente. Inutile dire che, per sbloccare i livelli successivi, andranno raccolti un bel po’ di collezionabili, pena il dover tornare sui propri passi.
Il titolo d’esordio della startup spagnola si configura insomma come un compitino ben preparato: non esce fuori-tema, raggiunge esattamente gli obiettivi che si era posto, ma nemmeno innova o esalta, preferendo proporre sfide, situazioni e soluzioni ludiche che abbiamo visto milioni di volte. Anche per questo Wukong è un’opera che piacerà soprattutto ai giocatori più giovani che non hanno troppe avventure del genere alle spalle: gli altri correranno il rischio di avere troppi déjà vu.
Soddisfacente il comparto artistico, con una grafica cartoon che, nella sua semplicità, riesce ad animare e colorare un mondo sufficientemente fiabesco e forte di un comparto sonoro con diversi motivetti a tema. Soddisfacente pure il level design: niente di inedito, ma tutto sempre piacevole. Insomma, se stavate cercando qualcosa che placasse la vostra fame di Black Myth: Wukong, oppure se volete un sostituto accessibile anche al vostro cuginetto o alla vostra sorellina, il titolo spagnolo è ciò che fa per voi.