La pecora nera della famiglia ha finalmente messo la testa a posto
La domanda retorica che ci facciamo ogni volta è la seguente: perché mai partire da un ragazzo svogliato, che non si sente di avere un qualche particolare talento? Le visual novel per un pubblico adulto propongono da tempo il solito menu di cliché al quale il pubblico – soprattutto in Oriente – sembra abituato. Questo non significa che siano prodotti che non hanno la propria nicchia: ce l’hanno eccome. Per Nintendo Switch Would you like to run an idol café? è un videogioco che richiama le stesse dinamiche di altri titoli del genere che abbiamo recensito: visual novel con lunghi dialoghi tra noi e avvenenti fanciulle e una grafica che ne accentua le forme sensuali.
Il protagonista di Would you like to run an idol café? si chiama Yokoyama Naoya. Lo incontriamo fin da subito, mentre ci confida alcuni passaggi chiave della sua vita. Arrivato ad un punto in cui non ha grosse aspettative su di sè, il ragazzo ci parla degli anni in cui, a scuola, era un piccolo teppista. Beveva, faceva a botte, insomma la pecora nera della famiglia. Ma quei tempi sono passati: ora è riuscito a mettere la testa a posto, per assumersi le proprie responsabilità.
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Non ha potuto proseguire gli studi e così, per guadagnarsi da vivere (oltre che un posto nel mondo), fa quello che in molti hanno fatto. Lavora in un bar come cameriere, per tirare su qualche soldo, rapportandosi con altre colleghe in turno con lui, che gli confideranno parti interessanti delle proprie vite. L’avrete ovviamente capito che tutta questa premessa non porta a una maturazione clamorosa del ragazzo, ma a situazioni più terra terra.
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Disponibile in lingua inglese, Would you like to run an idol café? è un prodotto che senz’altro punta a stuzzicare le fantasie dei maschietti, con trame in cui – guarda caso – il fortunello è sempre in ottima compagnia. Difficile d’altra parte dare un giudizio su un videogioco dove, con una trama abbastanza prevedibile e non particolarmente centrale per godersi il tutto, il gameplay è ridotto all’osso.