Lo studio su oltre 60mila parole inglesi per indovinare la parola del giorno su Wordle nel minor numero possibile di tentativi
Con quale parola è meglio iniziare la propria partita giornaliera a Wordle? Il puzzle game del momento, appena acquistato dal New York Times (ma che, grazie a un trucco, si potrà continuare a giocare gratis praticamente per sempre), è diventato nelle scorse settimane un rompicapo anche per matematici ed esperti. Che si sono sfidati alla ricerca delle formule perfette per arrivare alla soluzione, cioè individuare la parola del giorno da cinque lettere, nel minor numero possibile di tentativi.
Le regole di Wordle
Forse qualcuno ancora non conosce le regole del gioco: sei tentativi per indovinare una parola inglese di cinque lettere. A ogni tentativo le tessere possono colorarsi in tre modi: grigie se la lettera in questione non compare nella parola da indovinare; gialle se vi compare ma non in quella posizione; verde se abbiamo indovinato la posizione precisa. Come Mastermind con le parole al posto dei colori, considerando tuttavia che parliamo di parole di senso compiuto e non di combinazioni cromatiche.
Ma qual è la parola giusta per iniziare? Quella, cioè, che per sua natura linguistica possa offrirci in termini probabilistici il maggior numero di indicazioni utili a proseguire? La domanda di partenza è: quanto è comune ciascuna delle 26 lettere nelle parole inglesi di cinque lettere, almeno fra quelle più diffuse tenendo fuori le più complesse e oscure? E in fondo non solo nelle parole di cinque lettere, quelle che hanno la possibilità di apparire come bersagli, ma in tutte le altre.
L’analisi su oltre 60mila parole inglesi
Su The Conversation David Sidhu, post doc in psicologia e scienze del linguaggio allo University College di Londra, spiega di aver individuato uno studio recente che ha analizzato oltre 60mila parole inglese e il loro grado di conoscenza generale. Da quel formidabile corpus linguistico Sidhu ha estratto solo i termini di cinque lettere conosciuti da almeno il 50% dei volontari e ha poi contato il numero di volte in cui ogni lettera appariva almeno una volta in una parola.
La lettera più frequente è risultata la “e” (46% delle parole). La sua frequenza si deve all’avvento, alla fine del XVI secolo, della e silente alla fine delle parole, utile a segnalare proprietà dei suoi che la precedevano. Un esempio? “Tone” va pronunciato in inglese in modo diverso da “ton”.
Le altre lettere più comuni
La altre lettere più comuni sono state la “a” (39%), la “r” (34%), la “o” (29%), la “i” e la “s” al quinto posto (28%). L’opzione che esce dall’unione di queste lettere è senz’altro la parola “arose”. Un termine che potrebbe aiutarci a cogliere il maggior numero possibile di lettere presenti nella parola del giorno ma, ovviamente, dandocele in posizioni scorrette.
Le parole giuste per iniziare una partita a Wordle
Se vogliamo avvicinarci il più possibile anche alla posizione corretta delle lettere, l’opzione migliore – dice l’esperto – sarebbe invece “samey”. Mescolando le due strategie (frequenza delle lettere e posizione corretta) un termine molto utile da cui partire potrebbe essere “soare”. Sostanziamente un “arose” in un ordine più strategico.
“Un’ultima cosa da notare – ha concluso Sidhu – durante la stesura di questo articolo ho scoperto che le persone sono entrate nel codice sorgente del sito Web di Wordle e hanno trovato l’elenco effettivo di parole che possono apparire come obiettivi. Ho deciso di non utilizzare quell’elenco perché ho trovato più divertente provare a rispondere alla domanda con le risorse linguistiche disponibili. Inoltre, quell’elenco potrebbe cambiare e volevo trovare una risposta più generale”.