Da uno sviluppatore solitario di Brooklyn arriva uno dei videogiochi più assurdi e visionari di sempre
Può un gioco costituire una ventata d’aria fresca anche a 13 anni dal suo debutto? Nel caso di Windosill, curioso, visionario, onirico puzzle game di Vectorpark (Metamorphabet, Feed the Head), a quanto pare sì. Uscito in origine su PC il 26 maggio del 2009 come semplice applicazione in flash (allora andavano parecchio), si rifà vivo ora, a fine 2022, su Nintendo Switch. E non possiamo che esserne felici.
Anzitutto, perché Patrick Smith, il ragazzo di Brooklyn dietro Vectorpark, non si è limitato al porting 1:1, prevedendo un’interfaccia ridisegnata, giocabile tramite Joy Con, touchscreen o eventualmente entrambi che ben fa il paio con la compatibilità con l’HD rumble e con il giroscopio (parliamo della modalità Dynamic Gravity sbloccabile), ma la vera sorpresa, capace di rendere Windosill una novità anche per coloro che dovessero già conoscerlo, riguarda il multiplayer, che consente a due giocatori di prendere parte alla medesima partita, cooperando.
“In breve – ci ha raccontato Patrick -, ho lavorato molto per ottenere le cose “giuste” per la Switch e credo sinceramente che questa sia la versione migliore fino ad oggi”. E in effetti l’amore profuso in ogni singola schermata è evidente e si concretizza in una pletora di assurdità visionarie, semplicemente oniriche, degne probabilmente di essere trasportate su tela e conservate in qualche museo d’arte moderna.
Si guida una colorata macchinina giocattolo che dovrà farsi largo tra dieci stanze, che rappresentano l’intero gioco. A separare l’inizio dalla fine dell’avventura appena 30 minuti: tanti ne bastano, difatti, per arrivare a vedere i titoli di coda, ma mai come in Windosill la bellezza del viaggio sta nel tragitto, piuttosto che nella sua destinazione. Perché ogni stanza offre personaggi e ambienti unici, che andranno punzecchiati, tormentati, molestati più per vedere le loro buffe reazioni che non per agguantare la chiave che sblocca la porta per lo stage successivo.
Non possiamo scendere nel dettaglio perché sarebbe davvero difficile – se non impossibile – spiegare a parole ciò che abbiamo visto muoversi, strisciare, saltellare o ronzare su schermo. E sarebbe anche un peccato rovinarvi la sorpresa, dato che già il gioco dura fin troppo poco ed è giusto che abbia la possibilità almeno di meravigliarvi. Perciò il nostro suggerimento è, una volta tanto, quello di abbandonare qualsiasi cautela e correre a scaricarlo senza nemmeno guardare il trailer di Windosill posto all’inizio di questa recensione. Vedrete che non ve ne pentirete.