Raphael Colantonio, dopo aver diretto per 18 anni Arkane Studios, ha fondato una sua startup videoludica e ci propone ora questa bizzarra interpretazione fantasy e gotica dei western
Quando dietro un gioco c’è il nome di Raphael Colantonio, fondatore di Arkane Studios (Deathloop vi dice qualcosa? Qui la nostra recensione per aiutare la vostra memoria), software house che Microsoft ha acquisito per 7,5 miliardi, ci ritroviamo a drizzare le orecchie senza nemmeno volerlo. Perché il creativo francese di origini indubbiamente italiane ha avuto l’abilità di traghettare la sua software house tra i player di serie A e il coraggio di lasciarla, portando con sé Julien Roby (Executive producer in Arkane Studios) in cerca di nuove sfide da affrontare con una startup tutta nuova: Wolfeye Studios. Ora propongono il loro primo gioco: Weird West, vediamo di scoprire com’è.
Weird West, un western davvero strano
Cinque i personaggi che controlleremo in Weird West, accomunati da un fato (maligno e perverso) comune. Non vogliamo spoilerarvi alcunché, sappiate solo che hanno tutti una misteriosa cicatrice e vengono evocati e posseduti dal reale protagonista, taciturno e ben poco raccomandabile come solamente i tipacci che s’aggiravano per il vecchio West sapevano essere.
I ragazzi di Wolfeye Studios sono riusciti nell’impresa di immergerci in un mondo selvaggio, spietato e violento, a tratti quasi soverchiante. Non sarà credibile e realistico come Red Dead Redemption II, ma anche l’universo mandato in scena dai francesi risulta una rappresentazione credibile e avvincente di quel periodo storico, reso ancora più cupo dalla presenza di rituali arcaici e mostruosità assortite.
Con questi cinque personaggi, molti dei quali dotati di abilità soprannaturali, si affrontano una serie di livelli a visuale isometrica zeppi di nemici da eliminare, possibilmente evitando di allertarli tutti assieme. Ogni alter ego ha un suo ramo di abilità, bonus e malus particolari, armi ad hoc e mosse corpo-a-corpo che lo rendono più o meno incline a situazioni di maggior e minor caos. Se vogliamo, siamo di fronte a una versione molto più action e meno strategica del simpatico Desperados III (qui la nostra recensione).
Il video posto in apertura di questa nostra recensione di Weird West permette di intuire molte cose in tal senso e la specificità di ogni figuro deciderete di interpretare. Purtroppo, però, la facilità di fondo e la mancanza di un equilibrio generale fanno venir meno una intelaiatura che poteva risultare estremamente interessante. Niente che non possa essere risolto con una patch, sia chiaro, ma finché il bullet time consumerà la stessa energia delle altre mosse, rivelandosi però la migliore per far fuori tutti i nemici su schermo, difficile che si sperimenteranno altre tecniche e persino altre tattiche differenti dal procedere a testa bassa e uccidere chiunque rallentando semplicemente il tempo.
Ma l’aspetto più sconfortante è dato dalla stupidità dell’IA nemica, che fa sì che gli avversari vi corrano bellamente incontro lasciandosi crivellare dai vostri colpi o dilaniare dai vostri artigli. Tutto questo viene peraltro sottolineato dal fatto che i vostri compagni di squadra (gli altri personaggi interpretati, che ritroverete al livello cui li avete portati l’ultima volta che li avete posseduti), sono invece mastini da guerra feroci, che riescono a ripulire ogni scenario anche senza il vostro aiuto.
Terminiamo l’analisi del gameplay promuovendo invece in pieno il sistema che consente di far variare la trama e con essa anche il destino di alcuni PNG o di intere comunità in base alle nostre scelte. Difficilmente terminato Weird West avrete il desiderio di riprovarlo giocando in maniera differente, ma il solo fatto che c’è questa possibilità ci ha spinto a prendere molto seriamente ogni nostra decisione, investendola forse di una importanza che nemmeno aveva ai fini dell’epilogo dell’avventura.
Al netto di alcuni glitch e bug piuttosto evidenti, Weird West presenta una convincente realizzazione tecnica e una soddisfacente resa estetica. L’avventura è tutto sommato piacevole e il bizzarro western zeppo di mostri messo in piedi da questa startup innovativa francese è davvero godibile: peccato che i limiti di cui abbiamo parlato portino quasi a giocare l’intero titolo col pilota automatico, senza la necessità reale di far crescere i cinque protagonisti e di personalizzarli a dovere. Urge una patch quanto prima per aggiustare il tiro, perché Weird West può dare davvero parecchio.