La realizzazione del progetto patrocinato dall’ENS e dal Comitato Giovani Sordi Italiani ha coinvolto le comunità di non udenti di Giappone, India e America, con lo scopo di unire e ispirare gli appassionati di tutto il mondo
Tra poche ore debutterà in tutto il mondo l’atteso videogioco per Nintendo Switch The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom. Natalia Colombo, sorda dalla nascita, vincitrice nel 2018 del concorso Miss Deaf International e vice-campionessa d’Europa nel 2011 con la Nazionale di Pallavolo Femminile Sorda in Turchia, ha deciso di festeggiare l’arrivo di un titolo atteso da ben sei anni patrocinando la creazione, assieme ad altri appassionati della serie di Zelda, un glossario di termini in lingua dei segni italiana (LIS) tratti direttamente dalla saga. Un dizionario tematico subito condiviso online, messo a disposizione di tutti.
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La lingua dei segni entra in Zelda
La sua realizzazione, spiegano da Nintendo Italia, ha visto anche il coinvolgimento delle comunità di sordi del Giappone, dell’India e dell’America, con lo scopo di unire e ispirare gli appassionati sordi di videogiochi di tutto il mondo. Con il patrocinio dell’ENS (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi) e del Comitato Giovani Sordi Italiani, l’iniziativa nasce dal feeling con il protagonista Link, globalmente ricordato per non aver quasi mai proferito parola e ha lo scopo di ampliare il vocabolario LIS e di creare consapevolezza sfruttando la potenza di un medium che connette indistintamente milioni di persone in ogni paese.
Le lingue dei segni sono utilizzate da oltre 72 milioni di persone nel mondo e sono lingue a tutti gli effetti, con tanto di sviluppi dialettali, poiché hanno una grammatica propria, una sintassi, una comunità di riferimento, evolvono nel tempo e vengono trasmesse di generazione in generazione. Sono lingue che, a differenza di quelle vocali, sfruttano il canale visivo per veicolare sia le forme verbali (i segni stessi), sia gli aspetti non verbali, come l’intonazione, comunicati per mezzo di espressioni del viso e movimenti del corpo: ben si sposano all’interno di un videogioco come Zelda il cui protagonista è noto in ambito videoludico per non proferire mai parola con nessuno.
Il coinvolgimento di Nintendo
Nintendo Italia ha sostenuto l’iniziativa, riconoscendo il glossario e sostenendo la comunità di giovani sordi in questo bellissimo progetto di connessione e consapevolezza. La disabilità, viene sottolineato dall’etichetta produttrice di videogame, rappresenta da sempre una sfida per l’industria videoludica e l’inclusione a 360° delle persone più fragili incontra una particolare spinta interna anche grazie a premi conferiti a quei prodotti che riescono a introdurre tecnologie in grado di accorciare queste distanze. Il videogioco, in ogni caso, è da sempre e per natura un mezzo di intrattenimento accessibile per le persone sorde grazie alla presenza dei sottotitoli e alla possibilità di partecipare attivamente al corso degli eventi che rendono questo medium tra i preferiti dalla comunità.
Natalia Colombo, la madrina del progetto
Natalia, sorda dalla nascita, ha più volte rappresentato un tramite tra sordi e udenti collaborando con ClioMakeUp e Matilde Vicenzi e partecipando al video musicale dei Two Fingerz: Fiori nei Cannoni, facendo dell’accessibilità il tema centrale della sua tesi di laurea per la Fabbrica del Vapore di Milano: un piano per permettere alle persone con disabilità di partecipare agli eventi con le stesse opportunità delle persone normodotate. Al suo fianco, Luca Falbo, interprete LIS, CODA (Child Of Deaf Adults, figli di genitori sordi), consulente pedagogico familiare, formatore e consulente di diversity, equity and inclusion per aziende e imprese, nonché cofondatore e vicepresidente di Associazione culturale Fedora e disability manager.