Laughing Machines ha sede a Kiev e nel 2021 ha rilasciato la sua opera prima, entrando nel mondo dei videogiochi. L’abbiamo testata su PlayStation 4
La community dei gamer sa essere davvero generosa. Non si contano, infatti, le volte in cui team indipendenti – con poche mani per sviluppare, ma tanta passione – sono riusciti a raccogliere soldi a sufficienza per costruire un prodotto da lanciare sul mercato. Laughing Machines, software house indie ucraina, con sede a Kiev, ha ricevuto quasi 100mila euro per il suo progetto Undungeon, un RPG estremamente focalizzato sulla lore, con protagonisti profondi e una ricchezza poderosa nei dialoghi. Fondata nel 2015 da tre amici, l’azienda si è distinta con un videogioco ambizioso, che abbiamo provato per l’ecosistema PlayStation. Il titolo è stato rilasciato a novembre 2021, pochi mesi prima dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Evento che, come vi abbiamo documentato a fondo sul nostro magazine, ha avuto un enorme impatto pure sull’ecosistema gaming.
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L’incipit di Undungeon parte subito col dramma, anzi, la tragedia. La voce narrante, cupa e spettrale, ci ricorda delle illusioni che coltivava l’umanità. Certe cose, si diceva, non sarebbero mai successe. Fino a che qualcosa meglio noto come Shift è avvenuto, generando un cataclisma che ha sconvolto il pianeta, senza lasciare spiegazioni e risparmiando pochi esseri. Tra loro troviamo uno dei sette protagonisti sbloccabili durante l’intera avventura, Void, araldo chiamato a risolvere una questione che va ben al di là la lotta contro i nemici. Non sarà subito facile orientarsi in un universo narrativo fitto.
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Quando accennavamo al fatto della ricca lore generata attorno ad Undungeon, ci riferivamo a fatti, discorsi ed elementi che il gamer non può permettersi di seguire in maniera distratta. Il rischio concreto è di perdersi pezzi. Da questo punto di vista l’opera prima di Laughing Machines è un boccone prelibato per chi è in cerca di prodotti originali su cui investire ore, approfondendo e scoprendo le caratteristiche uniche di personaggi e nemici. In un mondo 2D, con una pixel art a dir poco convincente, viaggiamo raccogliendo risorse e, soprattutto, combattendo.
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Tra le specifiche di cui tenere conto c’è anche il karma influenzabile dalle nostre azioni e atteggiamenti nei confronti del mondo. Sappiate che ogni scelta, a cominciare da quella nei dialoghi a risposta multipla, ha un effetto sull’avventura. Il combat system è tra le parti più importanti di Undungeon: attacchi a distanza, ravvicinati e speciali vanno eseguiti a regola d’arte, muovendosi sul terreno per schivare artigli e fendenti altrui. Il livello di difficoltà di questo RPG non è infatti da sottovalutare, considerando anche il fatto che il software non sarà magnanimo, nel porci molte volte in schiacciante inferiorità numerica.
Un vero peccato che un prodotto così ben scritto come Undungeon non abbia sottotitoli in italiano, che aiuterebbero a seguire con maggiore facilità la colata di inchiostro che tappezzerà la parte destra dello schermo. Sull’originalità del prodotto scritto garantiamo che l’avventura merita, così come la caratterizzazione dei personaggi e dei nemici, un bestiario partorito da menti creative che, evidentemente, sanno il fatto loro quando si parla di sci-fi e fantascienza. Come opera prima, siamo nella parte alta della classifica dei migliori titoli indie mai provati.