In Cina e in Corea del Sud stanno usando Bot per informare i cittadini e aggiornarli
È notizia di questi giorni che Heng Swee Keat, Vice Primo Ministro di Singapore abbia annunciato il lancio di un BOT per supportare l’emergenza COVID-19.
Il Bot, sviluppato dal Ministero del Commercio in collaborazione con l’Agenzia governativa per la tecnologia di Singapore, fornirà alle aziende informazioni tempestive man mano che la situazione del coronavirus si evolve.
Allo stesso modo, sempre in Cina, in questi giorni, Alibaba ha reso noto di aver sviluppato un nuovo sistema di diagnosi basata sull’intelligenza artificiale che promette di rilevare – tramite una semplice TAC) – nuovi casi di coronavirus con un tasso di accuratezza fino al 96%. Il tutto abbattendo i tempi d’attesa dei tradizionali tamponi.
La due notizie si innestano sul ben più ampio scenario che vede il cittadino e la PA nel nel mezzo di una grande rivoluzione provocata dalle nuove tecnologie, un cambiamento progettuale determinato dalla digitalizzazione che porta nuove sfide e opportunità.
Se da una parte infatti è indubbio che sempre più prepotentemente emerge da parte del cittadino la richiesta di informazioni precise, sempre disponibili e costantemente aggiornate, allo stesso modo la principale necessità della PA nei confronti del cittadino è riuscire a soddisfare il bisogno di informazioni e servizi: ecco quindi che grazie ai processi di digital transformation, la PA può snellire i processi e rendere più fluido, veloce e customizzato l’accesso alle informazioni, almeno quelle di base.
Gli ingredienti del cambiamento
Parlavamo prima di BOT: è lecito pensare che la partita dell’innovazione per la PA si gioca sul terreno della Artificial Intelligence, del Machine Learning, dell’IoT e del Cloud computing e che i canali in cui più fortemente si percepirà questo impatto sono quelli social, attraverso i BOT e i Voice Assistant.
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Il grande vantaggio di utilizzare questi strumenti tecnologici risiede nella possibilità di fornire accesso alle risposte poste dall’utente 24/7, in maniera veloce, efficiente e limitando in maniera considerevole l’effort degli impiegati della PA
Nel 2018, Google ha sbalordito il mondo con l’ultima funzionalità dell’Assistente Google, Duplex, che è stato in grado di fissare un appuntamento in un parrucchiere con frasi che apparivano assolutamente umane. Chatbot, programmi per computer o algoritmi intelligenti che conducono conversazioni tramite metodi uditivi o testuali, stanno diventando sempre più popolari e diffusi.
Qualche esempio di attuazione
Tra i molti campi in cui è possibile immaginare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ce ne sono alcuni in cui in realtà la sperimentazione da parte della pubblica amministrazione è stata accolta favorevolmente.
URP, Apprendimento e formazione, Mobilità, Piattaforme di lavoro , Assistenza sanitaria, sono solo alcuni degli ambiti in cui tali tecnologie si sono dimostrate, sia in Italia che all’estero, estremamente promettenti.
La crisi innestata dall’arrivo del Coronavirus e la conseguente ricerca di soluzioni smart, ha messo in luce alcune delle potenzialità riguardo i servizi ai cittadini.
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Gli editori scolastici per esempio, sono attivati per la scuola a distanza. Con lo stop alle lezioni in classe per migliaia di studentesse e studenti a causa delle misure di prevenzione contro il Coronavirus, l’Associazione Italiana Editori (Aie) ricorda l’esistenza di numerose le piattaforme per la didattica a distanza a disposizione gratuita delle scuole di ogni ordine e grado e come proprio questa emergenza possa essere un importante banco di prova per rafforzarne la diffusione e l’utilizzo. L’e-learning inoltre fornisce esperienze personalizzate, per imparare secondo i propri ritmi, in un ambiente di apprendimento adattivo.
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Nell’ambito del lavoro invece, l’AI è una tecnologia emergente che dovrebbe ridurre e attività manuali eccessivamente time consuming come il primo screening dei curriculum nelle attività di recruiting, permettendo un matching più corretto e veloce tra la domanda e la richiesta.
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Per quanto riguarda la sanità infine, è possibile immaginare di ridurre l’onere del personale sanitario nelle cure primarie e aiutare i pazienti a imparare a prendersi cura della propria salute in modo responsabile. Health monitoring, dottore online, infermieri robot, valutazione analisi, possono essere validissimi campi in cui sperimentare l’utilizzo di BOT e Machine learning.
Dubbi e perplessità
Certamente è vero che i BOT e le intelligenze artificiali non sono esenti da rischi, primi tra tutti quelli inerenti la data protection, i nostri pregiudizi, i bias della programmazione e un generale tema di manipolazione dell’informazione e del controllo, ma allo stesso modo, è anche vero che dovrebbe essere incentivato lo sviluppo e la diffusione di strumenti di intelligenza artificiale che danno potere a cittadini e consumatori e alle organizzazioni della società civile.
In questo modo, combattendo l’idea che l’AI possa rappresentare un rischio per la PA, è più probabile che l’intelligenza artificiale contribuisca a completare il ruolo della PA e persino ad aumentare l’influenza complessiva.