Non possiamo evitare le notizie false, ma possiamo riconoscerle e basarci solo su fonti attendibili. Ecco un piccolo vademecum curato dal nostro team social per restare informati sulla guerra in Ucraina
Giovedì 24 febbraio 2022, Vladimir Putin ha dato il via all’invasione russa in Ucraina. Le informazioni a riguardo sono molteplici e, grazie a Internet, possiamo avere sul palmo della nostra mano foto, video, testimonianze in tempo reale.
Ma quante di queste informazioni sono vere? Possiamo fidarci? Quando non fidarci?
La disinformazione
Stiamo vivendo un conflitto in cui sicuramente anche internet ha un grossissimo ruolo e dopo il caso Brexit, l’elezione di Donald Trump, le false notizie hanno un’influenza non indifferente. Inoltre diversi avvenimenti passati hanno dimostrato quanto Vladimir Putin abbia fatto della disinformazione una sua strategia politica.
Prima di condividere qualsiasi contenuto ad amici e parenti e sui propri profili social dovremmo essere certi del tipo di informazione e dell’attendibilità della fonte. Abbiamo la tecnologia e molti strumenti a disposizione per informarci. Basta veramente poco per utilizzarli nel migliore dei modi.
Una guida contro le fake news
Piccolo vademecum, non esaustivo:
- verificare la fonte: potete cercare su un motore di ricerca (come ad esempio Google, Yahoo ecc) “la fonte + fake news” per verificare che la fonte sia attendibile e che non sia solita fare disinformazione;
- attenzione ai tuttologi: un conto è esprimere un’opinione, un altro è provare a fare informazione pur non conoscendo la situazione e soprattutto senza aver mai studiato nulla di geopolitica e materie simili;
- fact checking: controllare le citazioni, le notizie, le informazioni direttamente alla fonte. Se un profilo che fa informazione per esempio comunica che il Politico X ha dichiarato qualcosa, andiamo a cercare la citazione e controlliamo il contesto. Estrapolare parti di discorso, foto, video ecc. è una pratica utilizzata soprattutto da chi fa disinformazione;
- non fermiamoci ai titoli: approfondiamo, sempre, la notizia;
- la regola delle due fonti: L’etica del buon giornalista richiede sempre due fonti per verificare la notizia, cerchiamo anche noi almeno due fonti;
- le opinioni possono cambiare: quello che è stato detto 6 mesi fa, due anni fa, non è detto che sia “valido” ancora oggi con uno scenario diverso. E, allo stesso modo, quello che viene detto oggi potrebbe non avere la stessa rilevanza fra qualche mese;
- tutti possiamo sbagliarci, ma è meno probabile che lo faccia un giornale, un ente governativo, un’agenzia stampa, un esperto, un divulgatore. Attenzione all’autorevolezza di chi condivide le notizie;
- alert sui condizionali: “Potrebbe succedere questo. Potrebbe succedere quello”, sappiamo che il condizionale esprime dubbi, ipotesi e quant’altro, ma è facile cadere nella rete e pensare che si stia parlando di fatti certi.
Una lista di fonti attendibili
I social network, infine, sono inoltre un grande calderone di informazione. C’è letteralmente di tutto. Come selezionare le informazioni? Preferiamo chi condivide le fonti e le cita, chi divide le opinioni dai dati di fatto.
Per essere aggiornati correttamente su ciò che sta succedendo abbiamo fatto una ricerca dei profili attendibili da cui attingere le informazioni. In questi giorni potremmo aggiornare la nostra lista, ma comunque la troverete sempre qui