Three Rings ha confezionato un’esperienza interessante, con combat system dinamico. Peccato per la trama, vista e rivista
Nel panorama dei JRPG che guardano alle glorie passate, Trinity Trigger ha scelto di partire anzitutto da un team di sviluppo di tutto rispetto. Dietro le quinte di questo videogioco che abbiamo provato su Nintendo Switch spiccano i nomi di Yura Kubota, Raita Kazama, Yuki Nobuteru e Hiroki Kikuta che hanno di certo impreziosito il lavoro della software house giapponese Three Rings. Pur non essendo di fronte a una storia originale, l’esperienza nel suo complesso va ben oltre la sufficienza e riuscirà senz’altro a soddisfare gli appassionati del genere, grazie soprattutto a un combat system agile e appagante.
La storia di Trinity Trigger è senz’altro dimenticabile. Non ci sono elementi di originalità, ma il consueto viaggio dell’eroe – anzi, dei tre eroi – a cui tocca in sorte una responsabilità inaspettata. Il protagonista è Cyan, un ragazzo orfano, che si occupa della sorellina più piccola sbarcando il lunario. L’inizio è dei più teneri, in un’atmosfera rilassata e pacifica. L’esatta situazione che precede sempre il precipitare degli eventi.
A livello grafico Trinity Trigger pone il gamer in una situazione di controllo molto ampia. Governiamo Cyan dall’alto, muovendolo all’interno di ambienti che evolvono, anche se al di là dei protagonisti e degli sprite dei nemici i dettagli ambientali lasciano molto a desiderare. Cyan partirà in questo viaggio insieme a Elise e Zantis, altri due personaggi che si potranno governare in battaglia.
A questo proposito, il combat system rappresenta forse l’elemento più riuscito di Trinity Trigger. Siamo di fronte a un JRPG con scontri in real time, dunque frenetici e dinamici. Potendo contare su un gruppo di tre eroi per avere la meglio in battaglia è consigliabile switchare tra uno e l’altro nei momenti opportuni, lasciando che l’AI si occupi degli altri due nella speranza che sia cattiva tanto quanto lo sareste voi nello sferrare i colpi.
Sulla trama non ci siamo volutamente espressi. Sappiate soltanto che vi verrà svelata mano a mano nei dialoghi in inglese che intervallano l’esperienza di gioco senza mai quella colata di piombo che spezzerebbe invece il ritmo. Trinity Trigger è un titolo che evidentemente non ha potuto contare su un budget da tripla A, e che ha saputo spingere su alcuni comparti sacrificandone altri.