Un survival horror sviluppato dalla startup Steelkrill Studio. Jump scare assicurati
Basta conoscere la Storia per comprendere che la Grande Guerra è stata davvero una inutile strage. A distanza di oltre un secolo da quegli anni che devastarono l’Europa, coltivare la memoria è importante, sfruttando ogni tipo di medium. I videogiochi, lo ribadiamo ogni volta, sono uno strumento prezioso per approcciarsi ad eventi, personaggi e capitoli del nostro passato. Trenches, disponibile sulla next gen di Xbox, appartiene a questo genere nel senso che il suo protagonista, un soldato di nome James, cammina solitario in un labirinto di trincee nel 1917. D’altra parte non possiamo non dirvi che il videogioco preferisce deviare dalla bibliografia per avventurarsi nei meandri di un survival horror sganciato dai fatti storici. Chi c’è oltre a noi tra questi angoscianti corridoi?
Come tutti i survival horror, Trenches procede in prima persona, con pochissime risorse e un’ansia costante a ritmare ogni passo. A livello di audio design il titolo sviluppato da Steelkrill Studio, startup composta da un solo sviluppatore (dettaglio non da poco), è un prodotto che supera la sufficienza, con rumori e suoni in grado di mettere in dubbio ogni sicurezza nel corso dell’intera avventura.
Purtroppo dobbiamo avvisare i gamer: come capita in alcuni indie, l’esperienza giunge ai titoli di coda davvero velocemente. Se doveste trovare tutti gli indizi potreste cavarvela in meno di un’ora. Le trincee sono molto diverse da quelle che ci aspetteremmo: se i documenti storici ci hanno documentato di vene scavate nella terra e nella roccia, dove i soldati vivevano a lungo in mezzo a fango e sporcizia, in questo videogioco camminiamo come su un comodo parquet.
A nostra disposizione, come detto, abbiamo poco. Un fischietto, ad esempio, è il bizzarro oggetto che potremo utilizzare, per raggiungere il nostro obiettivo. Senza fare spoiler, vi basti sapere che James è in cerca della propria famiglia (chissà in quanti pensavano ai cari in quegli anni tragici). Purtroppo per noi, nell’ambiente di gioco alberga una terribile creatura. I jump scare sono assicurati e, nel caso in cui voleste toglierli da menu, ridurreste l’intera esperienza davvero all’osso, privandovi di quelle situazioni di terrore puro. A livello grafico Trenches non è ovviamente un titolo next gen: le stanze e i corridoi sono spogli, con qualche dettaglio in più dovuto alla pioggia o ad oggetti particolari. Ma trattandosi di una software house a ranghi così ridotti non era possibile pretendere di più.