Una startup britannica intende conquistare il mondo dei videogame con un claudicante esercito di soldatini giocattolo
Tin Hearts è il classico titolo che, se lanciato e giocato sotto Natale, avrebbe tutt’altra anima. E proprio l’anima è il fulcro di questa produzione britannica, frutto della fantasia della software house indipendente Rogue Sun, dato che il nostro compito sarà quello di dar vita a inermi soldatini giocattolo, di quelli di una volta, di inizio ‘800, che paiono usciti dal racconto russo Lo schiaccianoci e il re dei topi, famoso soprattutto per le trasposizioni teatrali e cinematografiche.
Tin Hearts, Toy Story d’essai
Anche per questo Tin Hearts rimanda inevitabilmente al Natale. Invece esce sul far dell’estate prima su Nintendo Switch e poi su Steam, Epic Games Store, GOG, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X|S. Per quanto riguarda PSVR2, PC VR e Meta Quest 2 bisognerà proprio attendere i mesi più caldi. Ma cos’è Tin Hearts? Per comprendere al meglio le meccaniche di gioco, bisogna essere piuttosto grandicelli e aver giocato al mitico Lemmings uscito su Amiga. Altrimenti, aver provato almeno un capitolo della saga dei Pikmin o di Mario vs Donkey Kong.
Tutti titoli nei quali si ha a propria disposizione un esercito di creaturine che non sono sotto il proprio diretto controllo e hanno una indole marcatamente suicida. Per evitare che le proprie truppe si riversino in massa nel primo burrone – che nell’ambientazione casalinga di Tin Hearts può essere rappresentato dai limiti di un tavolo o di una scrivania – il giocatore, in qualità di deus ex machina, deve intervenire costantemente, progettando e plasmando percorsi sicuri.
Ecco, Tin Hearts è la trasposizione poligonale del concept alla base di Lemmings o di Mario vs Donkey Kong: una trasposizione non sempre felicissima, perché se un conto è far procedere le proprie truppe lungo una linea retta, il mondo 3D complica le cose, ulteriormente sporcate da una telecamera non ottimale, dal fatto che per avviare il livello, spesso dalle dimensioni generose, occorra prima trovare la scatolina dei soldatini nascosta chissà dove e da compenetrazioni poligonali claudicanti.
Questi difetti si avvertono meno all’inizio per poi diventare più ingombranti a mano a mano che gli stage si fanno più complessi e richiedono più cura nella costruzione del percorso che porti sani e salvi a destinazione le proprie truppe. Gli sviluppatori hanno poi inserito la possibilità di possedere un soldatino giocattolo, trasformando così il gioco in un platform 3D, ma questa scelta anziché ampliare le meccaniche finisce solo per annacquarle, dato che il gameplay generale poggia su altre basi, che non passano per il controllo diretto.
C’è inoltre da segnalare, per dovere di completezza, che su Nintendo Switch non avrete la veste grafica delle foto divulgate dagli sviluppatori, tratte probabilmente dalla versione PC: l’edizione per l’ibrida giapponese è più spoglia e, cromaticamente, più smorta. Ma a parte questo Tin Hearts è comunque un puzzle game soddisfacente, impreziosito per di più da una trama agrodolce che, come dicevamo, lo rende il titolo migliore da giocare a Natale. Anche se è uscito a inizio estate.