Siamo fortunati, ripetiamocelo ogni giorno, siamo fortunati. Perché non sappiamo nulla della guerra. Ne conosciamo ogni tipo di elemento fiction grazie ai libri, al cinema, al gaming perfino, ma nessuno di noi vorrebbe mai scambiare un paese in pace come il nostro con contesti bellici, dove la sopravvivenza, il terrore e la solitudine riportano l’uomo a una condizione pre-politica. Nel 2014 la software house polacca 11 Bit Studios rilasciava This War of Mine, un videogioco coraggioso e crudo, violento e angosciante nel suo raccontare tante storie di esistenze dannate. This War of Mine: Final Cut, che abbiamo provato per Xbox Series X/S, è il capitolo conclusivo di un percorso che ha creato una community di giocatori che non si sono tirati indietro rispetto a un titolo che tratta tematiche purtroppo sempre attuali.
Disponibile sul GamePass,This War of Mine: Final Cut non è un videogioco action: la sua anima survival si snoda su più giorni in una storia originale – tante le modalità che si possono scegliere dal menu – in cui dobbiamo organizzare il lavoro e i compiti di un piccolo gruppo di sopravvissuti. Ciascuno di loro ha un passato: c’è chi faceva l’atleta, chi invece gestiva un ristorante. Tutti però, in una città sotto assedio e senza armi per difendersi (all’inizio), sono uguali di fronte al rischio concreto di morire.
This War of Mine: Final Cut è un videogioco che colpisce soprattutto per la straordinariacontestualizzazioneaudio che gli sviluppatori hanno inserito. Oltre a una colonna sonora cupa, sentiremo continuamente i rumori di una città ancora assediata, con i colpi dei cecchini in lontanaza, il peso dei nostri passi in un supermercato abbandonato, i detriti che spostiamo per farci strada tra una stanza e l’altra.
Nei primi giorni che vivremo da sopravvissuti in This War of Mine: Final Cut la prima cosa a cui fare abitudine è il crafting. Raccogliere ogni tipo di oggetto, rovistare ovunque sia possibile e scassinare porte per capire cosa si nasconde dietro rappresentano attività vitali. Una volta che lo zaino avrà materiale sufficiente si potrà costruire di tutto: dai letti alle radio, dai fornelli fino ad armi rudimentali.
Disponibile in italiano, This War of Mine: Final Cut è infine un’esperienza di lettura, per scoprire le storie dei protagonisti, ascoltare i notiziari che ancora vengono trasmessi via radio tra mille difficoltà, conoscere di più su quanto sta accadendo. Come hanno spiegato gli sviluppatori è stato l’assedio di Sarajevo più di qualsiasi altro fatto storico ad aver ispirato drammaticamente lo scenario del titolo. Non è improbabile che quanto oggi sta accadendo in Ucraina, a Mariupol come in tante altre città martiri, diverrà un tragico modello per storie che ancora devono essere scritte. Nel suo essere drammatico, il videogioco non scade mai nel morboso. Esperienze simili rendono anzi il linguaggio videoludico tra i più maturi e pronti ad affrontare i grandi temi del nostro tempo
Giornalista professionista, 33 anni. Mi occupo di tecnologia e innovazione su StartupItalia con interviste e approfondimenti. Collaboro con Blum e Rivista BC. Modero e conduco eventi sul mondo tech. Mail: [email protected]
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