Dal Canada un indie intrigante, nei panni di una donna decisamente fuori dall’ordinario
Gli hotel sono uno scrigno di storie. Stanze e corridoi calpestati da persone di ogni tipo, ciascuna con il proprio vissuto, le proprie emozioni e i propri segreti. Luoghi affollati, a volte. Ma anche spazi di desolazione in bassa stagione. This Bed We Made, videogioco sviluppato da Lowbirth Games, software house canadese, è un’esperienza in terza persona davvero intrigante. Proprio come in certi film, il protagonista fa quello che nella vita normale nessuno si arrischierebbe mai di compiere. Protetti da questo scudo, potremo dunque ficcare il naso negli affari altrui, a nostro rischio e pericolo. Una cosa è chiara: non tutto è come sembra e le apparenze, si sa, ingannano.
La storia di This Bed We Made ci mette nei panni di Sophie, una cameriera del Clarington Hotel. Ambientato negli anni ’50, in una struttura che richiama arredi e stili di quell’epoca, il videogioco ci porterà a svolgere le comuni mansioni di chi deve ripulire le stanze, sistemando i letti e mettendo in ordine. Ma non ci troviamo al cospetto di un simulatore, perché le attività altro non sono che un’occasione per curiosare in giro.
L’esperienza complessiva purtroppo dura poche ore, anche se i differenti finali dovrebbero spingere i gamer più coinvolti a ricominciare da capo, magari compiendo scelte diverse. Queste ultime hanno evidentemente conseguenze sulla storia, anche se non sempre le decisioni prese generano i risvolti che ci si aspetterebbe.
This Bed We Made è un videogioco indie disponibile su console PlayStation, Xbox e su PC. Dovremo risolvere enigmi e farci trascinare dagli eventi, con un pizzico di coraggio. Dopotutto il clima che si respira non è dei più rilassati e camminare nell’hotel può genere un certo senso di inquietudine.
A livello grafico This Bed We Made è discreto, con un gameplay in terza persona che ci permette di esplorare ambienti sufficientemente dettagliati. Gli oggetti che raccoglieremo sono parte del divertimento e andranno analizzati in maniera molto approfondita. A quel prezzo, tutto sommato, potrebbe valerne la pena.