Per gamer che hanno la memoria lunga e si ricordano di Takashi Nishimaya
Il bello dei picchiaduro è che possiamo permetterci di variare in continuazione i combattenti, finché non troviamo quello o quella che più aderisce al nostro stile. C’è chi ama i lottatori che si distinguono per la forza bruta, o i più agili, o perfino gli insospettabili che a vederli poco prestanti fisicamente non gli dareste nemmeno un nichelino. The Rumble Fish 2, disponibile su Nintendo Switch e sviluppato da 3Goo, è un videogioco che suggeriamo soprattutto se non disdegnate le meccaniche da cabinato, con quella grafica essenziale e l’irrefrenabile voglia di premere pulsanti come se non ci fosse un domani.
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Non è possibile ignorare lo stile nipponico di The Rumble Fish 2, seguito di un titolo che non dovete per forza acquistare per godervi questa esperienza. 3Goo, infatti, ha rimesso mano a un videogioco fatto uscire quasi 20 anni fa da Dimps, software house giapponese che vantava collaborazioni notevoli con marchi del calibro di SEGA e Capcom. A fondare Dimps stessa era stato Takashi Nishimaya, padre di un titolo che ha dato linfa a un genere come Street Fighter.
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Pur essendo uscito nel 2022, quando grafica e meccaniche mirano al realismo e alla fluidità dei movimenti, The Rumble Fish 2 è ancorato con entrambi i piedi allo stile retro, con protagonisti davvero ben caratterizzati sia per estetica sia per stili di combattimento. Non c’è molto da spiegare sulla trama, che fa da sfondo alle scazzottate. I 16 personaggi complessivi vantano uno spettro di attacchi, combo e colpi critici notevoli e richiederanno non poco esercizio da parte del gamer. Nel complesso The Rumble Fish 2 si fa apprezzare pur senza uscire dal recinto costruito nei decenni dal genere. Non innova, ma sa comunque farsi apprezzare, in particolare da chi è in cerca di sfide. Se siete alle prime armi con picchiaduro, vi suggeriamo di farvi le ossa (evitando così di rompervele) con titoli più abbordabili.
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