L’olandese (di origini italiane) Tomas Sala ha sviluppato un titolo che Microsoft ha voluto a tutti i costi nella line up di Xbox
The Falconeer Warrior Edition non è certo il primo videogioco sviluppato da una sola persona che trattiamo nella nostra rubrica The Next Tech. Sempre oggi vi proponiamo, per esempio, la recensione di Haven Park, creato con amore dall’elvetico Fabien Weibel, mentre qualche settimana fa avevamo intervistato Julián Palacios Gechtman, che tutto solo – soletto ha creato Promesa, laureatosi miglior videogame italiano 2021. Oggi è invece il turno dell’olandese Tomas Sala, il cui cognome tradisce le origini italiane del creativo. Sala ha dato vita a un videogioco, The Falconeer, che non solo ha attirato l’attenzione di Microsoft, ma ha spinto il colosso statunitense a volerlo sulla line up di Xbox con una esclusiva temporale tanto per Xbox Series quanto per la One. Sala è un veterano dell’industria videoludica e sui forum e nelle community online si era già fatto conoscere sviluppando una mod molto esotica per Skyrim (Moonpath to Elsweyr), ma è la prima volta che confeziona un videogame per il mercato in completa solitudine: la qualità c’è e siamo ben felici che l’esclusiva temporale siglata con Microsoft sia finita e ora tutti possano godere di The Falconeer: Warrior Edition, fresco di debutto su PlayStation 5, PlayStation 4 e Nintendo Switch. “Adesso potrò riposare e godermi una bella birra”, ha cinguettato il suo autore.
Il titolo finanziato da Wired Productions è già noto, dunque, a una platea di videogamers piuttosto vasta, essendo uscito a fine anno su Xbox One S, Xbox One X, Xbox Series X e PC (aveva conquistato un po’ tutti, incluso il nostro Alessandro Di Stefano, che lo ha recensito qui).
Per chi ancora non lo conoscesse, abbiamo di fronte un gioco di combattimenti aerei a cielo aperto, à la Star Fox (che però si muoveva su rotaie) e Crimson Skies, caratterizzato da frenetici inseguimenti ed esplorazioni del post apocalittico open-world di The Great Ursee. Alla base di tutto, per chi ne avesse voglia di approfondire, c’è pure un misterioso canovaccio, piuttosto rarefatto e creato per rimanere ombroso, che si sorregge su politicanti e tradimenti, mentre le fazioni si scontrano in una lotta per preservare lo status quo o tentare la via della rivolta.
Non un semplice sparattutto aereo in terza persona, però, quanto piuttosto una specie di RPG (annacquato) open-world, con punti d’esperienza da spendere al termine di ciascuna missione nel tentativo di potenziare il proprio nobile falcone (e sarà necessario farlo e pure con la dovuta accortezza, visto che il livello di difficoltà non tarderà a impennarsi), girovagando per i vari empori presenti sulla mappa. A questo proposito, ammettiamo che il gioco tenda ad abbandonarvi al vostro destino, senza preoccuparsi troppo di illustrarvi come procedere o darvi almeno i consigli di base per non fallire ripetutamente.
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Su Nintendo Switch, com’era ovvio, dovrete scordarvi una esplorazione degli ambienti a 60 fotogrammi al secondo in 4K, con tanto di High Dynamic Range che aveva illuminato la versione Xbox Series e caratterizza tutt’ora quella PS5, ma al netto di qualche taglio forse draconiano e di qualche interruzione di troppo nell’aggiornamento del frame rate, il risultato è comunque soddisfacente.
A livello di gameplay, le caratteristiche ruolistiche infondono un cert0 spessore, mentre il resto del gioco è alquanto arcade e, perciò, anche un filo ripetitivo. In particolare, per ricaricare la stamina (la barra blu in fondo all’HUD di gioco), necessaria per dare al nostro falcone un boost bonus, occorre volare in alto per poi cadere in picchiata, il che, in assenza di vortici appositi, si traduce nella necessità di andare continuamente su e giù fino all’obiettivo, per tutto il gioco. E non è certo il massimo, ne converrete.
Anche l’ecosistema ludico alla base delle missioni di The Falconeer Warrior Edition non è poi così variegato: si tratta sempre di ripulire un’area dai nemici o scortare un alleato. Dove il gioco eccelle (ma si farà maledire anche da molti abituati a sparatutto aerei più canonici), invece, è nel sistema di sparo, che vi chiede di tenere in considerazione almeno tre elementi: la traiettoria del vostro falcone, quella del nemico e pure dello sparo, che tenderà a curvare, a seconda della situazione. Insomma, i colpi non viaggiano “dritti”, in linea retta, come nella parte dei videogame afferenti al genere, ma subiscono credibilmente la fisica del volo, della velocità e della direzione. Per diventare ‘assi dei cieli’ impiegherete dunque del tempo.