Sembra destinato alla colonizzazione dello spazio o a ospitare gli embrioni di qualche essere extraterrestre. Invece è una struttura dall’aspetto curioso molto attenta all’ambiente
A vederlo così, parrebbe uscito da un film di fantascienza e più adatto a colonizzare un pianeta del sistema solare che a ospitare comuni turisti in una località della Terra. Simile a un agglomerato di diamanti o a un grappolo di uova di qualche misteriosa creatura aliena, il Tetra Hotel punta ad attrarre un pubblico di curiosi soprattutto per via del suo aspetto anche se, grattata l’avveniristica superficie, si scoprono altre qualità, come il suo spirito green e l’impatto zero sull’ambiente.
Com’è e dove sarà il Tetra Hotel
Al momento, il Tetra Hotel è poco più di un rendering. Eppure, ha già raccolto diversi finanziatori e anche un buon numero di Paesi pronti a ospitarlo. Progettato dagli ingegneri londinesi dello Shard in collaborazione con lo studio d’architettura Innovation Imperative, è una struttura modulare e dunque componibile a seconda delle esigenze.
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La sua superficie riflettente permette di inserirlo anche in contesti incontaminati senza alterarne a colpo d’occhio il paesaggio. Parallelamente, dall’interno, gli ospiti possono invece godere di ampie vetrate e della luce naturale, che potrà essere schermata e persino regolata tramite l’alta tecnologia: dispositivi smart adatti a filtrare la luminosità esterna scuriranno le enormi finestre mentre i climatizzatori eviteranno il surriscaldamento degli ambienti.
Un albergo green, a impatto zero
Grande attenzione al tema ambientale: il Tetra Hotel sarà infatti munito di pannelli fotovoltaici e di altre – al momento non specificate – tecnologie verdi. Gli architetti assicurano che, una volta a regime, l’albergo sarà ad “impatto zero” anche per via di diversi progetti di agricoltura biologica e sostenibile che vedranno con ogni probabilità l’impiego di alcuni moduli come serre.
I dubbi sull’accessibilità
Del resto, data la particolarità della struttura, ogni centimetro interno dovrà essere sfruttato e funzionale a uno scopo ben preciso. Per questo, le varie cellette si svilupperanno su più livelli e, sempre per questo, sorgono già i primi dubbi circa l’accessibilità delle camere e alla possibile presenza di numerose barriere architettoniche che potrebbero rendere il Tetra Hotel inidoneo a ospitare persone anziane o portatrici di handicap.
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Per il resto, l’asta per aggiudicarsi il Tetra Hotel è già partita: in prima fila nazioni di tutto il mondo, dal Canada, alla Norvegia, da Capo Verde agli Emirati Arabi, passando per la Nuova Zelanda, la Spagna, il Portogallo, il Regno Unito, Andorra e l’Ungheria. La destinazione finale sarà però svelata soltanto questa estate.