A 10 anni esatti dal primo episodio la startup norvegese di Peter Wingaard Meldahl ci proporrà un seguito all’altezza?
Ci sono voluti dieci anni, ma alla fine i ragazzi norreni di Rain Games hanno portato a termine Teslagrad 2, sequel di uno dei metroidvania indie più apprezzati di sempre, in grado di vendere oltre 2 milioni di copie.
Cosa troviamo in Teslagrad 2
Cambia il protagonista, con la fulva e risoluta Lumina che si impone sul ragazzo del primo episodio, cambia il regno esplorabile: archiviate le vicissitudini di Electropia, qui ci si muove per i meandri di Wyrmheim, cambia leggermente anche lo stile grafico (che si separa dall’epoca a 16-bit, proponendo nuance grondanti di colori e tratti più delicati), anche se in realtà qualcosa di molto simile era già stato adottato per Teslagrad Remastered uscito sempre quest’anno.
Chiarito cosa cambia, sarete curiosi di sapere cosa resta del primo episodio. Sicuramente, la giocabilità vecchia scuola, quella che vi butta nel bel mezzo dell’azione senza cerimonie e senza troppe nozioni da dover apprendere. Lumina sta volando con il suo piccolo zeppelin, stringendo tra le mani la foto della sua famiglia, quando all’improvviso viene attaccata da una nave vichinga e il suo dirigibile precipita in una regione abbandonata irta di pericoli mortali.
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Lo scopo del gioco è, senza troppi giri di parole, tornare a casa. Una sfida per una ragazza che non sa combattere e nemmeno difendersi. Per sua fortuna, però, Lumina è una Teslamancer, cioè controlla l’elettricità e di lì a breve, grazie ad alcune vesti magiche, sarà in grado di sfruttare l’ambiente esterno per attaccare i nemici e scampare dai pericoli.
Come nei metroidvania tradizionali, i poteri si acquisiscono poco per volta, aprendo nuove vie al giocatore; a differenza dei metroidvania tradizionali, almeno nelle prime fasi i nemici andranno evitati, o comunque fatti fuori con le stesse meccaniche attraverso le quali interagirete con l’ambiente per superare gli enigmi basati sull’elettricità (la maggior parte dei quali vertono sul principio che poli opposti si attraggono, identici si respingono). I poteri di Lumina, che le consentono letteralmente di correre come un fulmine, rendono molte sezioni di Teslagrad 2 più simili a un Sonic che a un Metroid o a un Castlevania, donando il giusto brio alla formula di gioco.
Molto divertenti le boss battle: Lumina non ha attacchi, perciò anziché correre loro incontro a testa bassa, come si fa in tanti giochi del genere, in Teslagrad 2 bisogna fermarsi a riflettere per capire quale possa essere il punto debole dei propri nemici. Insomma, ancora una volta i ragazzi norvegesi di Rain Games sono riusciti a mettere assieme un metroidvania in grado di distinguersi dalla massa: colorato, divertente e zeppo di enigmi di veloce risoluzione ma non per questo poco appaganti. Ottimo lavoro.