Le mitiche Tartarughe si confermano un fenomeno plurigenerazionale, anche se il videogioco strizza l’occhio soprattutto ai giocatori più grandicelli
Chi, come il sottoscritto, ha già superato da tempo il traguardo dei 30 anni è quasi certamente cresciuto circondato da pupazzetti delle Tartarughe Ninja. Soprattutto il cartone, infatti, avendo dovuto ottemperare all’esigenza di raggiungere il pubblico più ampio possibile, trasformò i tenebrosi e underground eroi del fumetto comparso in edicola nel 1984, che si caratterizzava per toni piuttosto cupi e sinossi adulte, in beniamini per bambini. Nessuno poteva però immaginare che quattro rettili e un sorcio sarebbero divenuti un cult, tanto da imperversare in diverse serie animate, videogiochi e persino qualche pellicola. E ora, a 38 anni dal primo numero del comic, arriva Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge.
Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge, per riunire tutta la famiglia davanti alla… pizza?
Sviluppato dalla parigina Dotemu (letta la nostra recensione di Streets of Rage 4?) e dalla canadese Tribute Games per tutte le console e per PC, via Steam, Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge è un videogioco molto furbo, che sfrutta il richiamo plurigenerazionale del marchio per riunire davanti alla console tutta la famiglia, tanto i giocatori più piccoli, che hanno conosciuto le TMNT grazie alle ultime serie trasmesse da Nickelodeon, quanto i loro cuginetti un po’ più cresciutelli, fino ad arrivare ai papà che oggi corrono a perdifiato verso gli “anta” e hanno senz’altro giocato a titoli affini su NES e SNES.
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E in effetti, il fine di abbracciare più generazioni di giocatori lo si legge in ogni caratteristica di Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge, dal genere scelto, quello degli hack’n’slash che andavano di moda negli anni ’80 e ’90, fino ad arrivare alla stratificazione del sistema di controllo, pensato per risultare appagante tanto ai neofiti quanto agli hardcore gamers (il risultato, purtroppo, è comunque piuttosto annacquato proprio per assolvere all’esigenza di consentire a chiunque di giocare con soddisfazione), passando per la grafica, che riprende lo stile delle ultime serie animate, ma butta in campo i personaggi delle primissime.
Ed è proprio la grafica uno degli aspetti più riusciti del gioco, capace contemporaneamente di strizzare l’occhio alla generazione delle console a 16-bit e di presentare una pulizia dell’immagine, una fluidità delle animazioni e un livello di dettaglio all’epoca irraggiungibili. Certo, in più occasioni, Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge rimane a metà del guardo tra passato e presente, non riuscendo per esempio a innovare e dunque a sorprendere come l’ottimo Streets of Rage 4. Inoltre occorre segnalare che la storia dura appena un paio d’ore.
In compenso, però, la possibilità di giocare fino a sei in contemporanea, dà al gioco d’Oltralpe una spinta inattesa, soprattutto se sul tavolo servirete abbondanti dosi di pizza. I limiti di un genere, quello degli hack’n’slash, ormai museale, sono ben evidenti, così come quelli derivanti dalla necessità di rendere l’avventura accessibile a chiunque, specie ai più giovani. Ma Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge si dimostra un prodotto su licenza eccezionalmente curato e congegnato. Capace di intrattenere, a patto di giocarlo in multiplayer.