Dai Paesi Bassi giunge uno yellow cab newyorkese che vuole omaggiare un vecchio capolavoro per Sega DreamCast
Sui sedili posteriori delle folli vetture gialle che sfrecciano per la New York pastellosa e dalle tinte brillanti – ma piuttosto fedele alla controparte reale -, di questo Taxi Chaos troverete la voglia di rinverdire un genere, quello delle corse a tempo, che è sparito quando le vecchie sale giochi sono state dismesse, perché le partite di pochi secondi avevano senso solo quando venivano previste per spillare ai giocatori più monetine possibili. Ma il videogame che arriva dai Paesi Bassi va oltre, essendo intenzionato a recuperare dall’oblio il vecchio Crazy Taxi di Sega.
Tassisti tutti matti
E su Crazy Taxi occorre per forza spendere qualche parola perché, nonostante quando uscì, tra il 1999 e il 2000, fosse ormai fuori tempo massimo (già all’epoca i coin op prendevano polvere, soppiantati dalle moderne console da salotto che di fatto rendevano ciascuna abitazione privata una sala giochi), fu comunque uno dei titoli più divertenti e forse sottovalutati della sfortunata Sega Dreamcast. Peraltro, tra i suoi seguiti ci fu anche Crazy Taxi: Catch a Ride che riuscì a tirare il motore tecnico del vecchio GameBoy Advance dove non era mai arrivato.
Tassisti nostalgici
Taxi Chaos fa proprio quello: tira fuori dalla rimessa le vetture di due folli tassinari che paiono usciti dal gioco Sega e vi chiede di scorrazzare per la Grande Mela facendo incetta di clienti. Le regole, rispetto alla realtà, sono ribaltate: le vostre sole possibilità di guadagno non sono legate al tassametro, ma alla soddisfazione del cliente, che vi dà pochi secondi per arrivare a destinazione e si rallegra a ogni incidente evitato e prodezza alla guida compiuta. Quindi, come nei titoli di guida arcade di una volta, potrete fare di tutto con il vostro yellow cab newyorkese.
L’aspetto che convince meno di Taxi Chaos, però, è che i punti e le combo da inanellare di fatto possano essere ottenute solo facendo salti (sì, c’è un apposito pulsante per far saltare l’intera autovettura…) mentre non rilevano altri tipi di acrobazie o la quantità di segnaletica verticale divelta, come ci si aspetterebbe invece da un emulo di Crazy Taxi. Perciò, se si vuole ottenere la valutazione migliore possibile (essenziale per sbloccare nuove tipologie di taxi), alla fine ogni corsa si riduce nell’usare una decina di secondi per eseguire un po’ di salti e qualche combo.
Un altro aspetto del titolo sviluppato da Team6 Game Studios, startup innovativa olandese fondata da Ronnie Nelis (oggi all’interno del Gruppo Lion Castle Entertainment, sempre di Nelis) che lascia interdetti riguarda il fatto che grazie ai salti sia possibile arrivare persino sui tetti degli edifici ma tale possibilità sia più scenica che utile. Sulle prime galvanizza perché sembra di guidare il taxi di Spiderman, ma dopo un po’ si scopre che tale caratteristica non è stata approfondita a dovere.
Gli sviluppatori, infatti, sembrano essersi dimenticati di creare strade secondarie lungo le abitazioni: non ci sarà modo di saltare di tetto in tetto, sfondare un loft, percorrerlo a tutta velocità, piombare in un ufficio adiacente, ribaltare computer e scrivanie, sfondare una vetrata, atterrare sul tetto di un bus e portare finalmente a destinazione un cliente traumatizzato… Niente di tutto questo.
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Ogni tanto è possibile tagliare da una via all’altra scavalcando case più basse delle altre o raggiungendo alcune rampe in prossimità dei punti di interesse di New York, ma tutto termina lì. Un vero peccato, visto che avremmo esplorato con piacere la città (la cui mappa è piuttosto contenuta) alla ricerca di possibili itinerari alternativi.
Provano ad allungare il brodo una sorta di modalità endurance nella quale sparisce il tempo limite della partita, che fa tanto sala giochi e ci sarà dato modo di continuare finché si soddisfano le tempistiche dei clienti e una mode “pro”, che andrà sbloccata, nella quale dovrete portare a destinazione i vostri utenti completamente al buio, ovvero senza navigatore GPS. Per noi è stato impossibile completare anche solo una corsa, ma magari se siete di casa dalle parti della V Strada o se giocherete a lungo alla modalità preliminare avrete maggior fortuna. Sparsi per New York ci sono inoltre diversi oggetti collezionabili che, se raccolti, sbloccheranno altri taxi, sempre più veloci, per quanto in un titolo sfacciatamente arcade le prestazioni del veicolo contino davvero poco.
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Insomma, Taxi Chaos è un ottimo modo per spolverare o scoprire l’offerta ludica “senza pretese” dei vecchi coin op di una volta. Offre partite mordi e fuggi, ogni sfida è a sé e ci si limita a sfidare se stessi e il tempo. Niente di particolarmente profondo. Anche per questo, forse, il titolo olandese dal sapore “antico” si trova maggiormente a suo agio su Nintendo Switch dove, facendo la tara con una realizzazione tecnica un po’ più incerta e grezza (peraltro quella versione è la sola ancora in attesa della patch del day one, che risolve un po’ di bug, già arrivata su PlayStation 4 e Xbox One), meglio si sposa con la filosofia di vita dell’ibrida nipponica che può essere usata per brevi partitelle mentre si è sul bus o si attende l’arrivo di un taxi…