Il principale punto di riferimento dei videogiochi di ruolo tattici è rinato. Ma non è una semplice remastered…
Non chiamatelo remastered. Quanto ci ha apparecchiato sul campo di battaglia Square-Enix, a dodici anni dall’uscita del titolo originale, è ben più, infatti, di una semplice versione rimasterizzata, presentando non solo i dovuti adattamenti grafici e sonori, ma anche alcuni aggiustamenti ludici inattesi. Vediamo allora di scoprire quali sorprese riserva Tactics Ogre Reborn per PlayStation 5, PS4, Nintendo Switch e PC (via Steam).
Tactics Ogre Reborn, si fa la guerra per fare la pace
Ambientato nelle isole di Valeria che punteggiano il mar Obero, Tactics Ogre Reborn vi immerge nelle sanguinose lotte per il controllo delle coste, solo temporaneamente fermate dall’ascesa di un sovrano illuminato, Dorgalua Oberyth, passato alla storia come “Dynast-King”, dato che, come molto spesso avviene, dopo la morte di un grande uomo, ne seguono altri di ingegno e lignaggio decisamente inferiori.
E infatti trapassato l’amato sire, è subito scoppiata una guerra civile e le isole di Valeria si sono ritrovate nel mezzo di un ennesimo conflitto tra tre fazioni assetate di sangue e di potere. Tra tutti questi combattimenti, tradimenti, assassini, si fa strada Denam Pavel, giovane di belle speranze, che dovrà fare molto presto i conti col fatto che i valori di libertà e giustizia in cui crede non sono mai assoluti, ma frutto del compromesso e di una realpolitik spietata.
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In Tactics Ogre: Reborn si prende il controllo di un gruppo di unità su un campo di battaglia 3D, con visuale isometrica assai tradizionale, suddiviso in caselle, nel tentativo di avere la meglio sulle fazioni opposte da malmenare attraverso un sistema di combattimento a turni. Siamo, insomma, di fronte a un prodotto classico che più classico non si può. Il titolo del 2010, del resto, è sempre un punto di riferimento per il genere e questo hommage del 2022 non poteva discostarsi troppo dal seminato.
Il peso delle scelte in Tactics Ogre Reborn
Nel corso dell’avventura sarà possibile ingrandire il proprio esercito reclutando tra le proprie schiere nuove unità, come pure provare diverse classi, armi, magie e abilità. Ma, soprattutto, la costante sarà dover prendere decisioni importanti che cambieranno il corso degli eventi durante vari momenti della storia. Una caratteristica ereditata in tempi assai più recenti dal convincente The Triangle Strategy e che, oltre a conferire al prodotto un aspetto quanto mai moderno, garantisce alla produzione nipponica un ottimo margine di rigiocabilità, visto che ciascun bivio è a tre vie.
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Ma dato che l’avventura dura tra le quaranta e le cinquanta ore, non tutti avranno voglia di riniziarla una volta arrivati ai titoli di coda. Ecco allora che gli sviluppatori nipponici si sono inventanti il World Tarot, che consente di viaggiare a ritroso nella storia mantenendo intatte le forze a propria disposizione, così da prendere altre decisioni e scoprire conseguenze inedite delle proprie scelte.
Sul campo di battaglia, invece, il Chariot Tarot permette di annullare un certo numero di mosse. Uno stratagemma che probabilmente farà storcere il naso ai puristi, visto che è un po’ come mandare a monte una partita a scacchi, ma che sul fronte opposto amplia certamente la platea di giocatori interessati, garantendo accessibilità anche ai neofiti. Novità gradita anche agli hardcore games, dato che rende Tactics Ogre Reborn perfino più strategico che in passato, la possibilità di esplorare il campo di gioco e l’equipaggiamento e le unità nemiche prima di scendere in battaglia. Certo, avremmo preferito usarla solo con dei rangers a disposizione da mandare in avanscoperta, ma è innegabile che tale nuova opzione fa il paio con la possibilità di salvare fino a cinque party e formazioni così da non doverli sempre riassemblare da zero a seconda del bisogno.
Chi ha giocato al Tactics Ogre del 2010 non mancherà poi di osservare che il sistema di gestione a classi originali qui è stato sostituito con una struttura a livelli per unità in modo da spingere il giocatore a dover studiare la combinazione perfetta tra vari abbinamenti di classi, equipaggiamento, abilità e incantesimi. Peraltro, c’è un limite ai livelli raggiungibili in ciascun frangente narrativo così non ci sarà per i fautori della violenza fisica fine a se stessa grind che tiene: le battaglie, oltre che con la forza, andranno vinte con la strategia.
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Insomma, come potete vedere le novità non mancano e i numerosi correttivi di rotta apportati dal team nipponico alla formula originale lasciano intendere come Square-Enix non volesse affatto che Tactics Ogre Reborn fosse intesa dal grande pubblico come una remastered pigra e furbetta. Tutt’altro, è un’opera ammodernata quel tanto che basta da rendere questo RPG tattico ancora una volta punto di riferimento per l’intero genere. Ottimo lavoro.